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SDR: il robot umanoide di Sony cerca la sua strada

01 Aprile 2003

SDR: il robot umanoide di Sony cerca la sua strada

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Il gigante nipponico, dopo aver sconvolto i mercati con il suo cane robot, che ha riscosso un successo straordinario, ha presentato la nuova versione del suo automa antropomorfo. Ancora lontana la commercializzazione

Per il momento si chiama, molto freddamente, SDR: una semplice sigla con la quale Sony identifica il prototipo di quella che si annuncia come una nuova generazione di robot evoluti. Questa volta, però, non si tratta di cani o di altri animali più o meno intelligenti, ma di automi umanoidi. Il costruttore nipponico, giovedì scorso, a Tokio, ha presentato l’ultima versione di SDR, un robot dalla sembianze umane poco più alto di mezzo metro, molto accattivante esteticamente, ma che ancora non convince gli osservatori e, probabilmente, nemmeno i dirigenti Sony.

SDR è capace di ballare e cantare e di sostenere una conversazione molto semplice con un interlocutore umano. I suoi progettisti speravano di commercializzarlo prima della fine dell’anno a un costo molto vicino a quello di un’automobile di lusso, ma, probabilmente, hanno fatto delle previsioni troppo ottimistiche.

Sony, in effetti, cerca ancora di capire cosa i potenziali clienti potrebbero aver voglia di fare con un robot umanoide di sessanta centimetri di altezza e di sette chili di peso e, soprattutto, se saranno disponibili a pagare una cifra così elevata per possederne uno.

>, ha spiegato giovedì scorso Masahiro Fujita, capo del laboratorio Intelligent Dynamics di Sony. Fujita è, però, rimasto sul vago a proposito della data di un eventuale data di lancio, lasciando intendere che potrebbe avvenire solo fra qualche anno.

La nuova versione di SDR è equipaggiata di un microprocessore supplementare – per migliorarne le funzioni verbali – e di speciali sensori che evitano che si scontri con le persone quando muove braccia o gambe. Le sue capacità di localizzazione e di spostamento gli impediscono, ormai, di inciampare su ostacoli e azionano l’apertura delle braccia quando sta per cadere. Per il momento, SDR parla soltanto giapponese, ma gli ingegneri di Sony stanno lavorando a una tecnologia di riconoscimento e sintesi vocale che gli consentirà di parlare in inglese e, successivamente, anche in altre lingue.

L’approccio adottato da Sony nel progettare SDR è stato diametralmente opposto a quello della Honda, che ha presentato già da tempo Asimo, il suo robot umanoide. Quest’ultimo, nella concezione del costruttore di automobili, dovrebbe diventare un assistente del suo proprietario, un automa utile, mentre SDR dovrà solo tenere compagnia e divertire il suo padrone.

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