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Scrivere conta ancora, esattamente come il web

15 Aprile 2014

Scrivere conta ancora, esattamente come il web

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Le statistiche sull'uso degli apparecchi da tasca nascondono un consumo di contenuto scritto più rilevante di come sembra.

Per l’ultimo rapporto di Flurry sul mercato mobile, la lettura su telefoni e tavolette è una battaglia persa. Nel 2014, l’86 percento del tempo speso su questi apparecchi lo sarebbe in app, contro il 14 percento dedicato al web.
La disaggregazione del dato sulle app è a prima vista ugualmente sconfortante. Quasi un terzo del tempo passato tra le app va in giochi, più di un sesto su Facebook, quasi un decimo in messaggistica. Siamo già al 60 percento del totale e il resto è polverizzato peggio che alle elezioni, come mostra il grafico. L’unica attività di lettura riconoscibile sarebbero le notizie, al tre percento.

Utilizzo mobile secondo Flurry

La lettura “mobile” viene data per quasi estinta. E invece si nasconde.


Un colpo mortale dunque all’idea che la scrittura e la lettura abbiano un futuro mobile e che il web possa assumere il ruolo di piattaforma per contenuti capace di assorbire e compensare la fuga da edicole e librerie, come raccontava Ivan Rachieli quasi due anni fa. Oppure un gigantesco errore di prospettiva, se seguiamo Ben Thompson sul blog di Matt Mullenweg, il creatore di WordPress:

Prima di tutto, i numeri di Flurry non distinguono il web scaricato all’interno delle app. […] colpisce quanto poco contenuto scritto appaia sul grafico di Flurry; la sola categoria rilevante sono le notizie, che peraltro includono anche video. Eppure le pagine visitate su WordPress.com e Jetpack sono in crescita del 27 percento anno su anno, continuano a nascere e crescere nuovi siti dal mio piccolo Stratechery al grande FiveThirtyEight e sono numerose le startup [come Medium] che continuano a vedere l’opportunità di investire sulla scrittura. Ma allora il web è morto o no?

John Gruber di Daring Fireball offre una possibile soluzione al dilemma: ripensare il significato di web mobile. Siamo istintivamente portati ad associare il web con la triade HTML/CSS/JavaScript e soprattutto con il browser, mentre invece sta accadendo qualcosa di diverso. Un numero consistente di app si limita a impacchettare in una interfaccia diversa quelle che è di fatto contenuto web. Come racconta lo stesso Gruber, i contenuti del suo blog vengono fruiti in larga parte da app RSS e sono lettura a tutti gli effetti, non considerata dalle cifre di Flurry.
Ecco perché chi voglia scrivere e farsi leggere oggi, deve semmai domandarsi in quante e quali forme raggiungere i propri lettori, senza arrendersi in partenza ma anzi incrementare gli sforzi, l’analisi del campo di gioco e le proprie conoscenze tipografiche e tecniche. C’è spazio e c’è modo, per quanto girino statistiche che ingannano la visuale.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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