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Scoprendo Nielsen

14 Febbraio 2002

Scoprendo Nielsen

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A tu per tu con il nuovo libro di Jakob Nielsen, "Homepage Usability", che Fabrizio Comolli sta traducendo per Apogeo e che arriverà in libreria nel mese di aprile. Diario di un traduttore. Prima puntata

“Le home page rappresentano il patrimonio immobiliare più pregiato al mondo. In una superficie di pochi centimetri quadrati si concentrano investimenti di milioni di dollari.” Con queste parole si apre la prefazione dell’ultimo libro di Jakob Nielsen, Homepage Usability. Un libro a lungo atteso, pubblicato finalmente da New Riders al termine del 2001. Apogeo sta preparando l’edizione italiana, uscita prevista per aprile/maggio.

È un libro fuori dal comune: non mancherà di colpire chiunque si interessi, da tanto o da poco, alle problematiche dell’usabilità, del web design, dell’e-business. Farà discutere. Fa già discutere. Probabilmente più di prima. Segna una nuova svolta nell’approccio di Nielsen, con tutto il fascino, la provocatorietà e, insieme, l’immediatezza tipiche dei grandi autori. Sto traducendo il libro per Apogeo; non è una traduzione di routine, è una piccola avventura intellettuale. Con Salvatore Romagnolo e Apogeonline è nata l’idea di un diario di bordo in cui raccontare e condividere anticipazioni, dubbi ed entusiasmi. Eccoci allora alla prima puntata.

Il primo impatto è con un libro studiato per sedurre: grande formato, quadrato, elegante, curatissimo. Straordinariamente usabile. Anzi, è dichiaratamente un libro che vuole essere usato, più che letto. Punta prevalentemente sulle illustrazioni, il testo è asciutto e schematico. Un po’ di numeri: 336 pagine, 113 linee-guida per il design delle home page, più di 1000 commenti e raccomandazioni (1.135, per l’esattezza), 50 home page di siti corporate analizzate in dettaglio. Più alcuni materiali online, come una guida allo studio con esercizi pratici, nel sito di Nielsen.

Nelle prime, densissime cinquanta pagine troviamo un prontuario del metodo di Nielsen: linee-guida, statistiche e raccomandazioni. Il resto del libro è dedicato all’analisi delle home page di 50 siti top, prevalentemente siti corporate americani. Tutto è centrato sull’usabilità della home page, e solo quella: nessuna verticalizzazione sulla struttura del sito, niente percorsi di interazione, niente information architecture. Un approccio rigorosamente chirurgico. La home page, d’altronde, è palesemente l’elemento chiave del sito. Qualunque metafora adottiamo (e Nielsen avverte: le metafore sono utili ma insidiose), la home page resta il fulcro, il punto discriminante per avere successo: se risponde alle esigenze dei visitatori, convoglia il traffico nel sito; se è mal disegnata, se non è usabile, i visitatori li perdiamo. Anche chi arriva direttamente a una pagina interna del sito, tramite il deep linking dei motori di ricerca, tende comunque a risalire subito alla home. Non si scappa: la home page è il cuore della nostra presenza online, è il terreno cruciale su cui ci giochiamo la partita.

Dunque, le home page sono un lotto di terreno pregiato. Anche il sapere di Nielsen è merce pregiata. Prima che si concluda la prefazione, Nielsen ci tiene a precisare che una sua consulenza sull’usabilità di una home page vale circa 10.000 dollari. E poi fa il conto. Oltre a linee-guida e raccomandazioni di design, il libro contiene una galleria di 50 home page sezionate, valutate, commentate: quindi l’equivalente di 50 consulenze. Totale: abbiamo tra le mani un libro che vale mezzo milione di dollari (le linee-guida e le raccomandazioni sono in omaggio). Qualunque sia il prezzo di copertina avremo fatto un affare. Ma naturalmente si fa per scherzare. Le consulenze di Nielsen costano davvero quella cifra, il libro però è un’altra cosa. Nielsen, quasi diffidasse della scrittura come Platone, sottolinea che il libro non “parla”, non ci dà consigli personalizzati. Respiro di sollievo: Jakob non è diventato un televenditore con la erre moscia.;-) L’affare, comunque, lo facciamo lo stesso: il libro sarà uno strumento prezioso. Uno strumento di lavoro, uno strumento pratico. È un libro di ricette, balza agli occhi appena lo si sfoglia. Un libro sul design, un libro di design: ovviamente, un design all’insegna dell’usabilità.

Un appassionato di telefilm anni Settanta potrebbe chiedersi: ma un libro da mezzo milione di dollari è forse un libro bionico? Sfogliandolo, sembra davvero partorito da un designer, non da un filosofo, o meglio da un ingegnere dell’usabilità. Ora, Nielsen è da sempre lo user advocate per eccellenza, il garante, il paladino degli utenti: non è che si sarà tramutato in una specie di usability cyborg, un freddo consulente (profumatamente) prezzolato, uno spacciatore di usabilità in pillole? Prima che qualcuno gridi al sacrilegio, meglio precisare, se ce ne fosse bisogno: sono solo innocenti (?) provocazioni. Il fatto è che Nielsen stesso *è* provocatorio. Di più: è battagliero. Quella che sta conducendo ormai da più di un decennio è una vera guerra per l’usabilità.

Con questo libro, dichiara Nielsen, la guerra per l’usabilità entra in una nuova fase. La prima fase è stata caratterizzata da una strategia di interdizione: la lotta contro il cattivo design. Caccia agli errori, evangelizzazione circa i principi dell’usabilità. Quella battaglia l’abbiamo vinta, dice Nielsen: abbiamo fatto piazza pulita dei peggiori esempi di design irrispettoso verso gli utenti. Non basta, però: non possiamo fermarci qui. Ora la posta del conflitto si alza: è il momento della battaglia per il buon design. Non è sufficiente evitare gli errori, occorre imparare a sviluppare un design veramente usabile. Con Homepage Usability Nielsen inaugura questa seconda fase, quella costruttiva, scendendo in campo aperto con linee-guida, strategie e soprattutto una miriade di esempi pratici. Regole, dati, metodo e componentistica per l’eccellenza della user experience. Designer e project manager sono avvisati: Nielsen apre le porte del suo arsenale. Potete accomodarvi. The doctor is in.

In una intervista rilasciata poco dopo l’uscita del libro, Nielsen riformula così il concetto: finora l’usabilità era un fattore di controllo critico verso il design (design-critic), da oggi l’usabilità deve diventare un fattore di traino e ispirazione per il design (design-driver). Gli spunti non gli mancano: Nielsen distilla i risultati di anni e anni di esperienza, sua e del gruppo di ricerca-consulenza che ha fondato con Donald Norman. Una competenza che non ha pari: le sfumature e le etichette che negli ultimi due anni si sono viste proliferare, nel mondo dell’usabilità, per la maggior parte hanno le loro radici nel pensiero e nell’opera di Nielsen. Una filiazione non sempre dichiarata, ma inevitabile e facilmente riconoscibile. Che piaccia o no, Nielsen è il padre degli usability people. Certo, molti designer e professionisti nutrono verso Nielsen un atteggiamento ambivalente: c’è chi lo vede come un guru che ti spiazza e ti ispira idee geniali, c’è chi lo vede come un corvaccio, un professore inflessibile (e finanche un po’ grigio) che frustra i tuoi slanci creativi. Bene: tutti, che siano fan (molti) o detrattori (alcuni), dovranno leggere Homepage Usability. Tutti, probabilmente, avranno qualche sorpresa. E, ripetiamolo, ci sarà da discutere. Anzi già si discute. Una prima (amichevole quanto inattesa) scaramuccia è già scoppiata un paio di settimane fa, qui su Apogeonline. Vedi:

  1. Usability: i dieci piani di morbidezza di Nielsen
  2. Usability: la compagnia dell’anello

Nelle prossime puntate daremo un’occhiata anche a ciò che accade e si dice intorno a questo libro.

La prima puntata del diario di bordo finisce qui. Ma non senza aver accennato a un piccolo mistero che attanaglierà i primi lettori. Questo è effettivamente il seguito di Designing Web Usability, che Nielsen annunciava nel suo libro del 1999 (edizione italiana: Web usability, Apogeo, 2000)? Per chi si ricorda, Nielsen ripeteva più volte in quelle pagine che avrebbe successivamente realizzato un testo complementare, addirittura anticipandone il titolo provvisorio: Ensuring Web Usability. Doveva essere un volume dedicato all’implementazione del web design, al “come” realizzare un design usabile, mentre il libro precedente indicava soltanto il “cosa”, i principi, i “do’s & dont’s”. Ma doveva soprattutto essere, sempre secondo ciò che Nielsen aveva annunciato, un libro centrato sugli utenti, sui loro reali comportamenti e sui metodi per integrare questi dati essenziali nel processo di progettazione. Homepage Usability è proprio quel libro annunciato, pur con un titolo diverso? Ne riparleremo.

Nelle prossime puntate:
* Ricette e processi
* Dottore, come sta la mia home page?
* Usabilità e business
* La gente mormora

Link:
* Sito di Nielsen
* Sito del Nielsen Norman Group
* Scheda libro in Useit.com
* Scheda libro in Amazon.com
* Scheda libro precedente (Web usability) in Apogeonline

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