Sarkozy chiude la Rete ai pirati. Fa scalpore la decisione di Nicholas Sarkozy, determinato a sconfiggere la pirateria in Francia chiudendo la connessione Internet a chi viene pescato a scaricare contenuti che violano i diritti d’autore. Secondo Tecnopolis il provvedimento è in linea con le leggi sul copyright, ed è effettivamente necessaria una regolamentazione del traffico Internet, ma rimangono perplessità sui costi del progetto del presidente francese. Che, spiega Antonio Dini, ha nominato a capo della commissione governativa il presidente di Fnac, non esattamente una persona super partes. Francesco Armando parla di assurdità nel rapporto del Ceo, e osserva come si attenti alla neutralità della Rete. Giacomo Rizzo si chiede come si potranno discriminare con sicurezza i file legali da quelli illegali, mentre Massimo Mantellini si concentra sul corrispettivo promesso dall’industria. Luca De Biase pensa che le libertà fondamentali saranno messe a rischio dal provvedimento, e Stefano Quintarelli spiega come dovrebbe funzionare la gestione dei filtri, anch’egli perplesso dalla decisione.
Video virali: content is king? Su Techcrunch compare un articolo (in inglese) secondo cui il contenuto di un video virale sarebbe secondario alla strategia di promozione dello stesso. Risponde Livia Iacolare (in inglese) che si trova in totale disaccordo con le opinioni di Techcrunch. Il contenuto è determinante anche secondo Dario Salvelli, che spiega come un video ben fatto possa avere ripercussioni inaspettate.
Second Life più bella. Il nuovo client di Second Life permette un’esperienza più immersiva grazie al rendering atmosferico, come spiega Lady Blackice che lo ha provato.
Tinyurl? Inaffidabile. Nicola D’Agostino spiega perché sarebbe meglio non affidarsi troppo a servizi di url shortening come TinyUrl, che rischiano di togliere stabilità alla Rete.
Google Android, ancora speranze? Guido Scorza continua a seguire il caso Google Android, commentando un post di Stefano Hesse di Google Italia.
Beacon, ancora osservazioni. Gaspar Torriero commenta un pensiero di Dave Winer sul sistema di advertising di Facebook, spiegando coem secondo lui dovrebbe cambiare.