Ogni anno la stessa storia, e tocca farci i conti. Sanremo – nonostante tutto, e nonostante gli anni che passano e i recenti flop televisivi – rimane al centro dell’attenzione della Rete, e di chi in Rete scrive lungo il puntinato piano inclinato di vari professionisti e amatorialità. Il Festival di Sanremo, evento mediale per definizione, è accolto dai nuovi media – e dai nuovi soggetti che li abitano – come luogo di eterogenee discussioni, strumento di sperimentazioni comunicative, accentratore di attenzioni e narrazioni. Diventa, nolente per alcuni, il titolo di prima pagina di un certo web (e ovviamente si esagera). Spuntano blog tematici, si convertono per una settimana siti a tutt’altro dedicati, si organizzano gruppi di ascolto 2.0 tramite Twitter o Friendfeed.
Ne parliamo con Michele Boroni, che da tempo scrive e si occupa dell’intreccio vorticoso di musica, marketing, pubblicità e nuove tecnologie: «Sanremo è una grande catalizzatore di media: media classici, periodici specializzati, il mondo variegato di radio e tv locali, e anche i nuovi media – che un po’ si accodano per raccontare un evento in cui la musica c’entra ben poco, e la maggior parte dei contenuti riguardano gossip, pettegolezzi, i compensi, scandali creati più o meno ad hoc su uffici stampa prezzolati». E ancora, mentre intanto si parla di altri programmi televisivi – come X Factor ma non solo – che fanno meglio alla musica di quanto riesca a fare un Festival che è solo kermesse e di MySpace come negozietto della musica nuova: «Quello della Rete è un racconto che nasce in contrasto con quello tradizionale: meno serioso e più disincantato, più divertito e leggero come è giusto che sia. Poi però, per certi versi, se proprio si deve fare sperimentazione sull’informazione e sulla comunicazione, si può fare anche su altro: perché farlo solo su Sanremo?».
Articoli segnalati e risorse:
- Alcuni dei blog e delle risorse per seguire il festival della canzone italiana: Perché Sanremo è Sanremo, Poca Cola, Lia Celi, Stereogram, Blogosfere, Sanremo e sanremo su twitter, La room su Friendfeed,
- La musica indie è freemium, quella pop è advertising based (Alberto Cottica)
- Michele Boroni: Emmebi e Mod – Music on Demand