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San Silvestro amaro per il dot-com, ma andrà meglio nel 2001?

05 Gennaio 2001

San Silvestro amaro per il dot-com, ma andrà meglio nel 2001?

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Licenziamenti e party cancellati a Silicon Valley. E molti si danno alla divinazione per l'anno nuovo.

Tutt’altro che allegro lo scenario di fine anno per il giro dot-com. Licenziamenti, azioni in ribasso e rallentamento generale. Ma se ciò era nell’aria da qualche tempo, ha destato stupore il netto calo perfino di quei tipici party che scandivano ricorrenze e festività delle start-up. Stavolta invece delle eclettiche serate che avevano caratterizzato il San Silvestro del 1999, si è preferito un capodanno all’insegna dell’intimità. E non poche società hanno cancellato del tutto ogni evento – sia per un certo buon gusto sia per mostrar giudizio agli occhi di passati e futuri investitori. Uno scenario che ha preso corpo, assai più che altrove, nell’area compresa tra Silicon Valley e San Francisco. Ciò consentirà forse di andar meglio nel 2001? Questa la speranza di parecchi, con annessa una girandola di previsioni per l’anno nuovo in ambito high-tech.

“Moralmente ingiustificato”: questa la motivazione addotta da due aziende Internet che a pochi giorni dal 31 dicembre hanno preferito sopprimere il gran party-concerto comune già previsto in un noto locale del cuore di San Francisco, la Great American Music Hall. Come ha spiegato lo stesso manager del locale: “Impossibile dire alla metà degli impiegati ‘festeggiamo l’anno nuovo’ quando l’altra metà è stata appena licenziata.” Aggiungendo che, pur senza rivelare il nome di tali aziende, queste hanno rispettato il pagamento della penale di 6.000 dollari.
Similare il destino di altri eventi organizzati per la notte di San Silvestro dalla nutrita serie di piccole grandi corporation legate all’ambiente high-tech in California. È stato ad esempio il caso dell’agenzia di consulenze Scent Corp., i cui titoli in pochi mesi sono caduti da oltre 133 dollari agli attuali 4, insieme a due uffici chiusi e 460 dipendenti mandati a casa. Provocando così un ulteriore delusione in quei DJ locali ormai pronti all’opera – con annessa, nutrita schiera di fan e amici – e che hanno dovuto ripiegare altrove per la fatidica serata.

Certo, qualche nome affermato ha organizzato i soliti grandi festeggiamenti per dipendenti, azionisti e ospiti vari. Tra queste vanno citate Yahoo! e CNet: l’evento di quest’ultima, tenutosi nella City Hall della città della Baia, ha offerto un gruppo di musicisti live e il proprio logo scolpito in enormi blocchi di ghiaccio. Sculture di ghiaccio erano l’attrazione anche nel party tenuto dalla National Semiconductor in quel di San Josè. Ma nel complesso un po’ tutti si sono contenuti, dimenticando le gioie (e le sfarzosità) che avevano trionfato la notte del 31 dicembre ’99. Una scelta ‘al risparmio’ che ha interessato soprattutto quelle strutture operanti nell’ambito dell’e-commerce e della consulenza Internet. Con inevitabili ripercussioni in altre zone degli USA: ad Atlanta la iXL Enterprises ha optato per festeggiamenti in stile familiare. “Vogliamo pur sempre divertirci, ma è come ritrovarsi in famiglia, una festa tra pochi intimi.” Così spiega un portavoce della società di servizi online, che lo scorso mese ha licenziato 850 impiegati ed ha visto precipitare le azioni da un massimo di 58 dollari ad appena un dollaro.

Ma se il mondo dot-com cerca di far buon viso a cattivo gioco nelle ore piccole del terzo millennio, un po’ di sincera allegria sembra venire dal giro open source (poteva forse essere altrimenti?). Ecco cosa ha escogitato CollabNet, agguerrita start-up che gestisce un crescente network dedito allo scambio di software open source. Per San Silvestro i 50 dipendenti (più un amico ciascuno) sono stati invitati in un club di San Francisco – purché tutti si fossero impegnati a mostrare il proprio talento artistico. Com’è andata? Tra le varie performance casalinghe la consorte del fondatore e due sviluppatori si sono avvicendati come DJ alla consolle, mentre uno dei dirigenti ha suonato musica elettronica da lui composta. Questo ed altro ha arricchito la serata, con una spesa complessiva assai contenuta per simili occasioni (13.000 dollari), oltre agli obbligatori ma modesti auguri per ogni impiegato presente: un assegno di 100 dollari e un cestino di delizie.

Speranza diffusa è che simili atti di contrizione possano riconquistare le grazie di Wall Street e dei venture capitalist, ancor prima che dei consumatori. Ma è ormai scontato che gran parte degli imprenditori virtuali dovranno faticare parecchio per restare a galla nel 2001 appena iniziato. Cosa accadrà anzi nel corso dell’anno nuovo? Ecco alcune delle immancabili previsioni, da prendere comunque con le tipiche molle visto l’ambito più che fluido delle società Internet. Secondo svariati esperti, la chiave sarà nell’offerta di validi servizi per la clientela, dall’assistenza diretta a vantaggiose opzioni d’acquisto. Ambiti in cui, lo ha rilevato per l’ennesima volta questa stagione natalizia, gran parte dell’e-commerce appare comunque deficitario. Un pool di legali interpellati dal New York Times punta invece l’indice sulla privacy online, tema sempre bollente i cui effetti finiranno per influire parecchio su altre questioni calde della new economy: la possibile tassazione dello shopping sul web e la riforma del copyright. Entrambe tematiche che incontrano sempre nutrita opposizione, ma che secondo i portavoce della Camera di Commercio statunitense “hanno ormai sforato ogni tetto”.

Infine: qualche trend inatteso? Ecco quelli dell’opinionista Jesse Berst di ZDNet: l’anno nuovo ci porterà la penetrazione dei computer indossabili, il rilancio del mercato azionario high-tech, e udite udite, il grande ritorno di Microsoft. Pronti con le scommesse?

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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