Secondo Amazon.com, la nuova opzione “Purchase Circle” non è altro che un innocuo divertimento per sapere cosa si legge nelle grandi aziende o nelle città statunitensi. Nessun dato confidenziale o personale viene rivelato, precisano i portavoce della nota libreria virtuale, eppure non pochi ritengono a rischio la privacy degli acquirenti.
In pratica ogni navigatore curioso pùo venire a conoscenza, tramite semplice clic del mouse, quali sono i tomi più popolari in mega-organizzazioni quali Charles Schwab (per ora è “Memories of a Geisha”) o CocaCola (“The End of Marketing As We Know It”). Oppure in particolari luoghi o città, visto che tali dati vengono ottenuti pescando nei codici postali degli acquirenti abituali (oltre 10 milioni) inseriti nel database interno di Amazon. Ovviamente non esiste alcuna possibilità di sapere cosa legge un singolo impiegato o individuo. Ma secondo l’esperto di Web design Jacob Nielsen si tratta di “una opzione negativa a livello di privacy, un fenomeno alla Big Brother”. Mentre l’Electronic Privacy Information Center ribadisce: “Alla gente non piace l’idea che dai propri acquisti vengano stilati dei profili, generici o collettivi che siano, ancor meno quando questi vengono passati a terze parti e disponibli online.”
Sulla scia di tali critiche, Amazon ha comunque deciso di fare rapidamente fatto marcia indietro. È stata annunciata la modificata dell’opzione “Purchase Circle”, consentendone altresì l’eliminazione nei setting personali degli utenti che lo vorranno.