Spostato l’inizio del processo contro Microsoft. L’azienda ha ottenuto un rinvio di una settimana.
Una proroga che dovrà servire al gruppo per apportare il tocco finale alla difesa contro i nove Stati americani che chiedono sanzioni più severe, rispetto a quelle concordate nell’accordo amichevole tra Microsoft e governo americano.
Dunque, il processo che avrebbe dovuto iniziare oggi, slitta di una settimana, cioè il 18 marzo, sempre a Washington.
Questo processo prevede di durare da 6 a 8 settimane e potrebbe portare a sanzioni supplementari contro Microsoft, riconosciuta colpevole di pratiche monopolistiche nei precedenti giudizi di primo grado e appello.
Il ritardo di una settimana, concesso dalla giudice Colleen Kollar-Kotelly e che corrisponde a meno della metà di quanto richiesto dall’azienda, servirà a quest’ultima per studiare le modifiche, “sostanziali” secondo il giudice, apportate dai nove Stati ancora in processo (California, Connecticut, Florida, Iowa, Kansas, Massachusetts, Minnesota, Utah e Virginia occidentale) alle loro richieste di sanzioni.
Il punto di vista da cui parte l’accusa è che l’accordo amichevole non andrebbe lontano in quanto a correggere le pratiche monopolistiche del gruppo e contiene troppe falle.
Falle che consentirebbero a Microsoft di sfuggire ad alcuni obblighi e condurre a nuove liti giudiziarie.
Microsoft controbatte dicendo che in realtà, tutte queste cause intentate contro di lei servirebbero solo gli interessi commerciali dei concorrenti.
Il riferimento è a gruppi come AOL Time Warner e Sun che hanno depositato cause contro Microsoft separatamente.