La corte distrettuale dello Utah, che dovrà esprimersi in merito alla vertenza che oppone SCO Group a IBM, ha rinviato, su richiesta di SCO, la data d’apertura del processo, inizialmente fissata per il 1° maggio 2005, posticipandola al 1° novembre 2005.
Il giudice incaricato della questione non ha invece acconsentito alle altre richieste della software house, come quella di trattare in un processo distinto l’azione che, a sua volta, IBM ha avviato nei confronti di SCO, accusato a sua volta di violazione di brevetti. Anche per quanto riguarda l’azione intentata da SCO contro Novell, che contesta a SCO la detenzione dei diritti di autore su Unix, lo stesso giudice non ha accolto la richiesta di SCO di affidare la causa a una corte federale.
Il rappresentante leader dell’offerta Linux e membro fondatore del consorzio industriale UnitedLinux, ha dunque vinto su un solo fronte: ha ottenuto il rinvio del processo contro IBM. Tuttavia, il tempo non gioca a suo favore poiché deve fare fronte a un netto peggioramento della sua situazione economico-finanziaria.
Alla chiusura dell’ultimo trimestre SCO ha infatti realizzato una perdita di 15 milioni di dollari, di cui 4,4 milioni sono imputabili a spese giudiziarie. Il suo fatturato, inoltre, è sceso a 10,1 milioni di dollari, contro i 21,4 milioni dell’anno precedente.
La ragione va ricercata nel fatto che le vendite di licenze del suo Unix System V, uno dei prodotti di punta dell’azienda, sono crollate. Altro problema: uno dei suoi finanziatori, il fondo d’investimenti Baystar, si è ritirato dal capitale della società il 7 giugno e questo potrebbe condurre SCO a spendere 40 milioni di dollari per acquistare le azioni detenute da Baystar.
In mancanza di un nuovo investitore, dunque, la battaglia legale di SCO sembra alquanto compromessa. Senza contare che la società ha altri processi in corso, come quelli che la vedono contrapposta a due utenti Linux, AutoZone e DaimlerChrysler, così come al distributore Linux Red Hat. Infine, più recentemente, SCO ha minacciato uno dei suoi principali clienti, Sun Microsystems, di azioni giudiziarie se quest’ultimo dovesse mettere mano al codice sorgente del suo Unix Solaris.