Gian-Carlo Rota era nato a Vigevano nel 1932, e aveva conseguito il Ph. D. in matematica a Yale; suo relatore fu J. T. Schwartz, lo stesso di Marvin Minski. Dal 1964 Rota ha insegnato, praticamente senza interruzioni, al prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (USA).
Per celebrarne la memoria, il 27 settembre prossimo alla Statale di Milano (Aula Crociera Alta in via Festa del Perdono, ore 9) avrà luogo una Giornata di Studio cui prenderanno parte collaboratori italiani e stranieri. Ospite d’onore sarà Henry Crapo (INRIA, Parigi), uno dei primi studenti di Rota. La Giornata sarà conclusa con un concerto pianistico presso l’Auditorium dell’ISU di via Clericetti, 2 (ore 21, ingresso libero). Il pianista Carlo Levi Minzi eseguirà musiche di Schubert, Brahms e autori contemporanei.
Per ulteriori informazioni sull’evento rivolgersi a [email protected] e consultare il sito:
http://www.fminfo.com/giancarlo_rota
Il nome di Gian-Carlo Rota è legato a quello dell’Analisi Combinatoria, supporto teorico di gran parte dell’informatica odierna. Un quadro storico dello sviluppo di questa disciplina è tracciato in un recente articolo (a firma di Rota e del sottoscritto) del Bollettino dei Docenti di Matematica del Canton Ticino, reperibile anche su Internet:
http://space.tin.it/scuola/vdepetr
Rota è stato attivo in svariati settori della Matematica come ad esempio la teoria dei matroidi (sviluppata in collaborazione con H. Crapo), il calcolo umbrale e la probabilità geometrica. Ma la sua vera “passione matematica” era la tecnica delle “palline nelle scatole”: in quanti modi possiamo mettere n palline diverse in x scatole diverse tra loro? Si tratta di una metafora con cui Rota introduceva il basilare problema del conteggio di funzioni tra insiemi finiti. Imponendo successivi vincoli di indistinguibilità a palline e a scatole e distinguendo il caso di assegnamenti arbitrari, iniettivi e suriettivi, si costruisce quella che m piace chiamare la Tavola Pitagorica dell’Analisi Combinatoria, proprio per mettere in risalto la fondamentale rilevanza dell’argomento. Questo tema è ampiamente sviluppato nel mio libro “Un’introduzione alla matematica discreta” (Apogeo, settembre 1999), che sarà presentato il 27 settembre alla Statale di Milano, in occasione della medesima Giornata di studio in memoria di GianCarlo Rota sopra menzionata.
Rota aveva poi fondato tre riviste di matematica ed era consulente del Los Alamos Scientific Laboratory. Ma non basta: da anni egli coltivava anche lo studio della filosofia. I suoi lavori di fenomenologia erano basati sulla lettura – in lingua originale – di Kant, Husserl, Ortega y Gasset, Heidegger. Parte del suo pensiero filosofico è raccolto nei volumi “Pensieri Discreti” (Saggi Blu di Garzanti, 1993) e “Indiscrete Thoughts” (Birkäuser, 1997).
Un sommario elenco della sua produzione scientifica e dei riconoscimenti conseguiti è riportato nel sito:
http://web.mit.edu/newsoffice/nr/1999/rota.html