Di certo è ancora presto per lo sbarco di Internet in Afghanistan, ma nel frattempo dopo sette anni di completo black-out è stato riattivato il network telefonico nazionale per i collegamenti internazionale con 13 paesi. Un evento particolarmente utile soprattutto per la gran massa di afgani che in questi anni è stata costretta all’emigrazione a causa dei sanguinosi eventi bellici. L’Afghanistan detiene infatti il record mondiale dei rifugiati all’estero, e venti anni di guerra hanno distrutto ogni infrastruttura.
Le organizzazioni straniere presenti nel paese possono sempre ricorrere alla telefonia satellitare, al pari dei Taliban al potere e delle fazioni rivali. Ma una chiamata di appena un minuto viene a costare metà dello stipendio medio mensile di un operaio afgano. Lo scorso anno, invece, grazie agli investimenti delle prime società statunitensi, erano stati avviati i lavori per la risistemazione dell’infrastruttura terrestre e l’avvio di quella di telefonia mobile. Primo risultato concreto è stata l’apertura di un “call center” a Kabul dal quale i cittadini locali potevano chiamare all’estero.
L’attuale riapertura del link telefonico internazionale arriva al successo nonostante il recente blocco degli investimenti per via delle sanzioni imposte dagli USA all’Afghanistan.