Dibattito WiFi. Continua la discussione sulle reti senza fili lasciate aperte. Massimo Mantellini approfondisce il suo punto di vista, schierandosi a favore dell’apertura totale. Stefano Maffulli è con lui, quali che siano i richi, il gioco vale la candela. Alessandro Longo è però convinto che l’idea sia poco coscienziosa.
Gli architetti di Pipes. Il nuovo tool per creare mash-up di Yahoo! si è dimostrato ostico per i non iniziati. Marco Cattaneo Spiega a cosa serve e come utilizzarlo, e Hyle gli fa eco, spiegando come si realizza uno dei pipe più gettonati.
Un nuovo fashion-phone e la killer application Nokia. Suzukimaruti parla del nuovo cellulare LG Prada, sorprendentemente simile al chiacchierato iPhone e di Youtube che approderà presto sui cellulari Nokia. Andrea Toso, intanto, è curioso sul nuovo Nokia 6110 Navigator, device all-in-one con un unico difetto.
Democracy si evolve. Tommaso Tessarolo prova la nuova versione di Democracy player, aggregatore di contenuti video. Che sarebbe bello, secondo lui, portare su un box in stile Apple Tv, o magari su Wii.
Una presa per tutti. Severine ragiona sullo strapotere delle prese Schuko in Italia, e auspica una soluzione universale.
I sondaggi del Wii. Silentblog commenta il nuovo canale disponibile per la console di casa Nintendo, un gioco di domande e risposte che può diventare facilmente strumento di profilazione.
Ricchezza e benessere. Vanz commenta i dati, apparentemente contraddittori, sulla ricchezza e sul benessere nei paesi più ricchi del mondo.
Cellulari e scuole. Stefano Epifani commenta l’ennesimo filmato rubato con il cellulare, questa volta in una scuola di Lecce.
Il social network di Obama. Tiziano Fogliata riflette sulla campagna elettorale del candidato Barack Obama, criticato da molti per l’uso intensivo della Rete.
Mappe mentali. Giovy presenta un software per la creazione di mappe mentali, adatto a chi ha bisogno di organizzare la conoscenza e di trovare nuove idee.
Non toccate la carta. Dario Banfi commenta le recenti dichiarazioni sulla possibile fine dei giornali di carta, prendendo spunto da un passo di Jonathan Safran Foer.