La polizia criminale tedesca (BKA) ha rivelato di aver compiuto un’operazione su scala nazionale, contro i siti neonazisti che proponevano musica di estrema destra su Internet.
Gli appartamenti di 103 sospetti sono stati perquisiti la settimana scorsa e sono stati sequestrati computer e dati, così come recita un comunicato.
La procura di Bonn ha aperto un’inchiesta su 106 persone sospettate di aver divulgato canzoni a carattere neonazista nei siti di scambi gratuiti online.
L’accusa è dunque di incitamento all’odio razziale.
Gli inquirenti federali erano caduti per caso su un sito che offriva le canzoni vietate.
Questo repulisti, fa eco alla proposta del ministro degli interni tedesco, Otto Schily che aveva suscitato polemiche con la proposta di usare tecniche di pirateria informatica contro i siti neonazisti ospitati fuori dalla Germania, soprattutto negli USA.
Secondo il ministro, l’ondata di crimini razzisti in Germania è dovuta allo sviluppo dei siti di propaganda di estrema destra.
Solo che, la grande maggioranza di questi siti è ospitata negli Stati Uniti, dove discorsi razzisti e la propaganda neonazista sono protetti dal famoso Primo emendamento, che protegge la libertà di espressione.
Schily, in un’intervista al giornale Der Spiegel, parla di una “forza di reazione rapida” e non si cura del problema delle frontiere che, anche se si opera in ambiente virtuale, continuano ad esistere. E si sa, gli americani sono gelosi dei loro confini, anche virtuali.