Tanti segnali ufficiali e personali mostrano che potrebbe essere l’anno degli ebook. Preferirei parlare di anno della lettura digitale, perché tutti sappiamo dove siamo diretti, ma il come è una incognita notevole.
Quello che certo non sarà, o sarà inutilmente, è l’anno della resistenza a prescindere, in quanto tale, fine a se stessa. Quella segnalata da Mario Rizzi nel proprio blog MultiFinder a proposito del giornalista Gianni Mura, che tesse l’elogio – condiviso – di Ray Bradbury e loda la sua riottosità alla pubblicazione digitale, togliendogli anche mezzo punto perché infine ha capitolato pure lui. Il commento è condivisibile:
pensiamo a un musicista che si fosse rifiutato di ripubblicare le proprie opere su CD, o, ancora più indietro, a uno scrittore che avesse preteso che i suoi libri non venissero stampati in grandi tirature — vuoi mettere il piacere di tenere in mano una pergamena miniata rispetto a un volgare libro?
Come sarà la lettura digitale? Il panorama cambia quasi ogni settimana: IHS iSuppli azzarda che i computer a tavoletta potrebbero portare alla lenta marginalizzazione degli ebook reader. Parlando di tavolette, su Tools of Change for Publishing Joe Wikert racconta di averne resuscitata una vecchia apposta per fruire di NextIssue: dieci o quindici dollari al mese secondo il piano, accesso all-you-can-eat a 75 periodici di grande diffusione. Non tramite l’edicola, va da sé.
Grande è la confusione sotto il cielo, però una cosa è chiara: il digitale non se ne va trattenendo il fiato e pestando i piedi per terra, neanche se ci si chiama Gianni Mura. Resistere è futile, piuttosto pensiamo a come fare meglio. C’è posto.