Girare un corto è un libro nato nel solco di quella letteratura tecnica che cerca la sua dimensione nella convergenza con la pratica. Alla base la convinzione che, quando ci si confronta con la realizzazione di prodotti cinematografici anche brevi (vedi i cortometraggi) ma comunque complessi, tecnologia e strumenti per quanto potenti poco aiutano se il lavoro non è approcciato con il giusto metodo.
Ecco quindi l’idea: realizzare un cortometraggio (L’ultima volta che lo vidi) e raccontarne la realizzazione in un libro (Girare un corto, appunto).
La lavorazione di questo progetto si è poi allargata andando a coinvolgere i DJ Joykitikonti e Jois Audino che hanno realizzato la colonna sonora del corto, e Marco Giorgini, di KURT Comics e KULT Underground due belle realtà editoriali indipendenti, che ha fornito diverse strisce di fumetti per completare un capitolo del libro.
Come spesso accade in lavorazioni lunghe e complesse, il risultato è differente dalle aspettative iniziali, ma la convinzione è quella di aver pubblicato un libro interessante per chi (e si parla ormai di tantissime persone) sta valutando cosa fare con la telecamera digitale – acquistata o regalata – e per chi, semplicemente curioso, vuole scoprire i passaggi che stanno dietro alla realizzazione di un piccolo film.
Circa 300 pagine per scoprire che, con la giusta dose di passione e pazienza mista a una attenta progettazione del tutto, non servono necessariamente attori professionisti e software e strumenti ultima generazione per realizzare qualcosa lontano dal “filmino delle vacanze”.
Un libro particolare da leggere e da “vedere” partendo dal trailer di L’ultima volta che lo vidi.