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Redesign di un sito web e SEO: come muoversi?

24 Maggio 2019

Redesign di un sito web e SEO: come muoversi?

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Dipende della fase di sviluppo in cui si trova il progetto: prima includi il punto di vista SEO nella tua strategia, meglio è.

Benvenuto al secondo appuntamento con il nostro Diario di una trasformazione: una serie di articoli dedicati al redesign di un sito web. Ti sei perso il primo? Abbiamo tracciato il percorso da seguire.

Se stai progettando il redesign del tuo sito web probabilmente sai che dovrai coinvolgere dei professionisti per il design, lo sviluppo, la gestione dei contenuti.

Ma sai che è proprio in queste fasi preliminari che può avere un grande impatto anche il lavoro di chi si occupa di SEO?

In questo articolo diamo la parola a Elia Zanon, SEO Specialist di MOCA Interactive, che ha fatto in modo che durante i lavori di redesign di questo sito fossero rispettate le logiche premiate oggi dai motori di ricerca. Ecco i suoi consigli per capire come muoversi e cosa aspettarsi da un’agenzia in ogni fase del lavoro.

Includi la SEO nella fase di progettazione

La maggior parte dei progetti che ho avuto l’occasione di seguire rientrano in una di queste due categorie: 

  1. redesign di un sito web, in cui generalmente la SEO viene coinvolta solo nella fase finale dello sviluppo;
  2. ottimizzazione lato SEO di un sito già online.

In entrambi i casi non tutte le ottimizzazioni SEO possono essere portate a compimento: ci sono delle limitazioni di natura tecnologica o correlate all’impianto grafico che in fasi avanzate del lavoro non è più possibile ridiscutere.

C’è però una terza categoria di progetti che mi permette di dare un contributo molto più incisivo: quelli in cui l’analisi SEO viene prevista fin dall’inizio, quando ci sono decisioni importanti e delicate da prendere, come per esempio

  • la scelta del CMS;
  • la scelta di un certo tipo di infrastruttura tecnologica;
  • gli elementi da considerare e inserire in fase di progettazione dei prototipi grafici delle pagine.

Solo così si può partire con un progetto ottimizzato da un punto di vista SEO e non si è si è costretti a ridiscutere in seguito le decisioni già prese, cosa particolarmente impattante (leggi costosa!). 

Quando, come nel caso di Apogeo, siamo coinvolti fin dallo sviluppo del design delle singole pagine web, è possibile assistere il cliente nelle decisioni funzionali a far nascere un progetto con i prerequisiti fondamentali, sia da un punto di vista SEO che da un punto di vista CRO (questa è tutta un’altra storia che qui non abbiamo spazio di approfondire, lasciatemi solo citare il mio collega Rosario Toscano, Head of CRO di MOCA Interactive, la cui analisi ha contributo a fare in modo che il design di questo sito fosse chiaro, credibile e privo di elementi di frizione di ostacolo alle conversioni).

Redesign SEO checklist: gli elementi da considerare

Per gestire al meglio il redesign di un sito web lato SEO è fondamentale avere un metodo. La condizione necessaria al corretto approccio di un redesign è avere un elenco di elementi da considerare di volta in volta a seconda della fase in cui si trova il progetto.

Fase preliminare: dall’analisi alle linee guida

La prima cosa da fare è prevedere un momento di confronto con il cliente allo scopo di definire tutti gli aspetti, le caratteristiche e le particolarità del progetto. In questa fase, per esempio attraverso un questionario, si raccolgono informazioni in merito a obiettivi di business, tipologia del potenziale cliente finale, caratteristiche del prodotto o del servizio offerto, caratteristiche dei concorrenti. È il cliente infatti che meglio conosce il proprio settore: ogni informazione, anche la più piccola, può aiutarci a comprenderlo fino in fondo, per definire gli obiettivi della strategia SEO con i relativi elementi da misurare e monitorare, obiettivi che devono essere funzionali al raggiungimento dei desiderata dell’azienda.

Sviluppa l’architettura informativa

Dopo aver ottenuto tutte le risposte, la SEO e la CRO lavorano insieme alla progettazione dell’alberatura del sito, facendo incrociare l’offerta con le parole utilizzate dalle persone nel motore di ricerca (bisogni).
Inoltre per me è importante in questa fase considerare il grado di visibilità del sito web al fine di preservarlo, facendo sì che le sezioni più visibili trovino alloggio nella nuova architettura. 
Sempre in questa fase forniamo le indicazioni e i prerequisiti per progettare i prototipi delle pagine del sito web, in modo tale che contengano già gli elementi fondamentali per l’ottimizzazione e siano funzionali alla navigazione e alla conversione. Per esempio:

  1. titolo della pagina da contrassegnare con il tag HTML appropriato (H1);
  2. testo chiaro, visibile e fruibile sia dalle persone che dai crawler di ricerca;
  3. ottimizzazione degli elementi (anche multimediali) per non eccedere nel peso in Kilobyte della pagina;
  4. presenza di elementi per la conversione (CTA, Call-To-Action).

Definisci le linee guida SEO tecniche

Parallelamente, è necessario definire quali sono i requisiti tecnici che il sito web deve avere per renderlo quanto più ottimizzato possibile dal punto di vista SEO. Si redigono in questa fase le principali linee guida tecniche che faranno da capostipite nello sviluppo dell’infrastruttura tecnologica. Le esigenze della SEO anche qui dovranno incontrarsi con le richieste del cliente: ecco che quindi in fase di confronto può essere utile specificare quali sono gli elementi di natura tecnica che dovranno essere monitorati in fase di sviluppo.

Indice delle best practice SEO proposte per lo sviluppo del nuovo sito Apogeo

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Fase pre-pubblicazione: check tecnico e ottimizzazione semantica

La fase che anticipa la pubblicazione è forse quella più importante, dove di fatto verifichiamo che tutti i requisiti (in particolare tecnici) definiti all’inizio siano stati rispettati nello sviluppo del sito web. Qui l’elenco di tutti gli elementi cruciali da monitorare diventa fondamentale, così che il processo di controllo (e debugging) sia quanto più rapido possibile e sia d’aiuto anche per il partner tecnico nella mappatura di tutte le revisioni da apportare.

Oltre alla verifica degli elementi di natura tecnica, si procede con l’ottimizzazione di tutti gli aspetti inerenti alla semantica, a partire dai meta tag SEO title e description, fondamentali per il posizionamento e la corretta visualizzazione del sito web nelle pagine dei motori di ricerca. La redazione dei meta tag è basata prevalentemente sull’analisi delle parole chiave, attività che mira a selezionare tutte le parole utilizzate dalle persone nel motore di ricerca per trovare le risposte ai loro bisogni.

In questa fase è anche importante valutare l’integrazione di proprietà Schema.org che sempre più possono fare la differenza sulla rilevanza semantica di un sito agli occhi di Google e degli altri motori.

Fai attenzione alla migrazione delle URL

Nella fase di pre-pubblicazione ho volutamente trascurato un passaggio essenziale, l’aspetto che ha caratterizzato il progetto Apogeo che più mi ha colpito e mi rimarrà impresso: il processo di migrazione.

Una premessa: quando l’architettura dell’informazione viene revisionata totalmente, è necessario notificare Google che i contenuti hanno “cambiato casa”, ossia sono reperibili a un indirizzo (quindi URL) diverso. Secondo il metodo che utilizziamo in MOCA quindi dobbiamo:

  1. mappare tutte le URL del vecchio sito;
  2. classificare le URL per traffico registrato in un periodo di tempo significativo;
  3. definire i rendirizzamenti 1 a 1 o molti a 1.

L’elemento distintivo di Apogeo rispetto ad altri progetti che ho avuto l’opportunità di seguire riguarda il numero di articoli (peraltro di qualità) presenti nella vecchia sezione. Dal 1998 infatti sul sito web sono stati pubblicati circa 15.000 articoli che dovevano necessariamente essere riportati nella nuova versione, ma subito abbiamo incontrato un ostacolo: gli articoli presenti nel vecchio “webzine” (il magazine web di Apogeo) avevano URL numerici che corrispondevano a degli identificativi, eccezion fatta per gli articoli pubblicati dal 2009 ad oggi, quando è subentrato WordPress come CMS. Con il cambiamento dell’architettura pensato all’inizio, anche la tassonomia degli URL avrebbe subito modifiche sostanziali, allo scopo di rendere leggibili e ottimizzati anche i più datati.

Considerando la situazione di partenza però, era impossibile individuare una regola che ci permettesse di impostare sul server tutte le redirezioni per identificare la nuova destinazione degli articoli; dovevamo necessariamente fare un lavoro manuale e puntuale.

Fabio Brivio di Apogeo qui ci ha dato davvero un grande aiuto, svolgendo un lavoro di una minuzia e di una qualità fuori dal comune: tutti gli articoli sono stati mappati a uno a uno, associando il nuovo URL al precedente, consentendoci quindi di raggiungere il nostro obiettivo in modo molto preciso e accurato. In questo modo siamo riusciti a notificare a Google le nuove destinazioni, così da preservare la visibilità dei contenuti sul motore di ricerca. (Vuoi saperne di più sul lavoro che ha svolto Fabio? Leggi il suo articolo e lasciati affascinare.)

Che cosa mi porto a casa da questa esperienza? L’attenzione e la cura delle persone di Apogeo verso questo significativo cambiamento e verso il loro lavoro in generale, un esempio che cercherò di portare anche nel mio piccolo… e in più 15.000 articoli da leggere per conoscere meglio la storia dell’evoluzione di Internet, il Web e le reti sociali.

L'autore

  • Elia Zanon
    Head of SEO di MOCA Interactive, dove si confronta con progetti e realtà provenienti dai settori più disparati. Il suo obiettivo è aiutare le aziende a migliorare la loro presenza sui motori di ricerca, in particolare su Google, a partire dalla definizione della strategia più adatta. Cura anche la formazione diretta del cliente cercando di far conoscere la SEO e trasmetterne l’importanza a chi in azienda lavora nel reparto digital. Dedica il suo tempo libero alla passione per la musica, suonando il pianoforte e cantando in una big band.

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