I produttori e gli importatori dovranno farsi carico della raccolta e del riciclaggio degli apparecchi elettrici ed elettronici dismessi dai loro acquirenti e saranno finanziariamente responsabili dei rifiuti derivanti dagli apparecchi che producono.
È questo sostanzialmente il principio accolto dal la nuova direttiva che il Parlamento e il Consiglio d’Europa si accingono ad adottare e che costituisce il risultato di un accordo faticosamente raggiunto nei giorni scorsi.
L’accordo verrà formalizzato probabilmente entro il prossimo mese di dicembre e ciascuno degli Stati membri avrà poi diciotto mesi di tempo per recepire la direttiva nella propria legislazione nazionale.
Il provvedimento rappresenta un traguardo molto importante per la difesa dell’ambiente a livello europeo, perché riguarderà ogni anno poco meno di un milione di tonnellate di rifiuti elettronici, tra cui televisori, personal computer, telefoni cellulari, ecc.
Le organizzazioni ecologiste e l’Ufficio europeo per l’ambiente, che riunisce un centinaio di associazioni che operano nel settore, hanno espresso grande soddisfazione per il contenuto dell’accordo, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento della responsabilità individuale dei produttori.
Occorre però notare, a questo proposito, che se è vero che gli industriali avranno ogni interesse a modificare la concezione dei loro prodotti per abbassarne i costi di riciclaggio ed aumentarne la competitività, è altrettanto vero che, in ogni caso, il costo del riciclaggio si rifletterà sul prezzo di vendita dei prodotti.
La direttiva prevede, inoltre, che i fabbricanti presentino garanzie finanziarie per poter pagare il trattamento dei rifiuti in caso di scomparsa di un produttore.
Gli Stati membri dell’Unione avranno, invece, l’obbligo di assicurarsi che i rifiuti di ogni fabbricante ed importatore siano identificabili tramite una marcatura dei prodotti.
Qualche polemica hanno già suscitato, comunque, alcune delle misure che dovrebbero essere adottate perché i consumatori non gettino più i loro rifiuti elettrici insieme ai rifiuti domestici. In particolare, secondo il testo dell’accordo, la direttiva dovrebbe imporre che siano raccolti, al 31 dicembre 2006, almeno 4 kg all’anno pro capite.
Per le organizzazioni ecologiste, questo tasso di raccolta, inferiore ai 6 kg inizialmente proposti dal Parlamento, è troppo modesto, in quanto ogni anno, ciascun cittadino butta via dai 15 ai 20 kg di rifiuti elettrici.
La portavoce dell’Ufficio europeo per l’ambiente, Melissa Shinn, ha dichiarato, in proposito che il tasso potrà essere aumentato a partire dalla fine del 2008.