Il nuovo servizio musicale online Qtrax ha sconvolto un po’ tutta la web-sfera, la stampa e gli ambienti economici. Qualche giorno fa era considerato l’ultima novità del mondo P2P: 25 milioni di tracce audio gratuite liberamente scaricabili a patto di sorbirsi una discreta dose di pubblicità. Ieri, invece, si è scoperto che nessuna delle major discografiche coinvolte nell’affare ha ancora aderito ufficialmente al progetto.
Insomma, Warner, Sony-BMG, Universal ed EMI, fino a nuovo ordine, non considereranno legale la distribuzione dei loro contenuti attraverso la piattaforma. E intanto lo scherzetto è costato agli azionisti di Qtrax ben 25 milioni di dollari in Borsa. Una cifra sufficiente per intraprendere un’azione legale per frode, secondo l’esperto della Columbia University John Coffee. «Probabilmente ci saranno delle cause legali», ha dichiarato Coffee. «E non escludo l’intervento dell’ente di controllo SEC».
Justin Kazmark, portavoce della Qtrax, non ha voluto commentare la situazione. Certo è che la libera e gratuita riproduzione delle tracce audio su pc o lettore MP3 era sembrata una gran trovata. Il tutto al prezzo di un po’ di pubblicità e del tracking del comportamento degli utenti.