Il sito spagnolo Puretunes.com è andato online lo scorso mese di maggio, con tariffe davvero competitive. A metà luglio, l’industria americana del disco aveva ottenuto che il sito sospendesse l’attività di vendita diretta di file musicali, per violazione dei diritti d’autore.
La Recording Industry Association of America (RIAA), rappresentante degli interessi dell’industria discografica statunitense e la società spagnola che gestisce il sito, Sakfield Holding Company, hanno poi raggiunto una transazione, per evitare il processo. Sakfield Holding verserà alla RIAA dieci milioni di dollari; inoltre, i suoi quattro dirigenti – tra cui l’ex presidente del sito peer-to-peer Grokster, Wayne Rosso – dovranno pagare, in solido, 500.000 dollari.
Il sito madrileno aveva attirato l’attenzione a causa della sua politica commerciale aggressiva, basata su forfait competitivi: download illimitati per otto ore a 3,50 euro; per un mese a 21,95.
Puretunes.com sosteneva di aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Associazione spagnola degli autori ed editori (SGAE) e dell’Associazione degli artisti compositori e interpreti (AIE). In realtà, sembra che Puretunes avesse solo ricevuto una e-mail di assenso da parte delle due associazioni, mentre nulla è poi stato sottoscritto.
“Puretunes – afferma Cary Sherman, presidente del RIAA, in un comunicato – ha ingannato i consumatori affermando di essere un servizio legale di vendita di musica online. È essenziale, per l’integrità e la sicurezza del mercato della musica legale via Web, che impostori come Puretunes.com paghino per le azioni illegali commesse”.