Tendo a limitare l’uso dei grafici ad area. Non li ho inseriti, per esempio, nell’elenco delle rappresentazioni visive che uso di più, di cui si parla in Data storytelling (a margine: adesso tutti i dati e le visualizzazioni sono scaricabili). Significa che non realizzo un grafico ad area da più di un anno! Le ragioni per evitarli sono un paio. Intanto stamparli costa molto inchiostro. Hanno un aspetto pesante e spesso c’è meno spazio per annotazioni e appunti rispetto ad altri stili. Quando si lavora con barre impilate, poi, può capitare di non cogliere trend interessanti che, a causa della diversa altezza delle barre, possono essere disallineati. Infine, spesso non mi è chiaro se le barre siano impilate una sull’altra oppure sovrapposte, tutte con base sull’asse x e poste una dietro l’altra. Detto questo, mi è capitato di tornare sui grafici ad area e vorrei condividere l’esperienza. Ho prodotto varie iterazioni per comprendere meglio il messaggio principale del grafico e anche per trovare la rappresentazione migliore possibile. Il grafico rappresenta la previsione di spesa in conto capitale nel tempo, suddivisa in cinque voci di costo. Il grafico originale era simile a questo:
Diverse cose non vanno. L’etichetta (000’s) sull’asse y, per esempio. Mille migliaia sono un milione, quindi si potrebbe cambiare il valore della scala in milioni di dollari e risparmiare sugli zeri. L’asse x spiega che alcuni dei dati riguardano il passato e altri il futuro; questo dovrebbe essere più chiaro visivamente. Per farlo posso aggiungere testo, colore e dividere i dati consolidati da quelli ipotetici:
Rimane tuttavia un problema: non ho idea di che cosa dovrei fare con questi dati! Mi capita spesso, quando un analista si arroga il ruolo di informare prima di ogni altra cosa. Sembra che pensi qualcosa tipo metto qui i dati e il pubblico saprà come usarli. È un ruolo troppo passivo: se stai analizzando dati, probabilmente li conosci meglio di chiunque altro. Quindi ti trovi in una posizione unica per portare valore attraverso quei dati. Mostrarli non basta; devono diventare informazione che permette al pubblico di agire sulla sua base! Vediamo che cosa viene effettivamente rappresentato. Il budget su tre grandi progetti decresce sostanzialmente tra 2018 e 2019, e poi più lentamente:
Altri progetti scenderanno fino a zero budget entro il 2021:
Alcuni nuovi progetti, invece, crescono, seppur di poco:
Restano due pezzi: fondi esistenti e incremento proposto. Qui potremmo avere qualcosa di interessante. Ma dobbiamo chiarire che cosa stiamo guardando. Mentre fin qui le tre serie di dati sono state impilate, nel caso dei fondi è diverso. I fondi esistenti consistono in verità nell’unione delle prime tre serie di dati, più un piccolo extra:
La serie finale, l’incremento proposto, è questo più la parte incrementale mostrata in blu:
Insomma, non stiamo neanche visualizzando correttamente i dati. Spezziamo le pile e concentriamoci sui totali di queste ultime due serie di informazioni:
Un aspetto interessante di questi dati è il confronto tra fondi esistenti e fondi proposti, per cui eliminiamo il resto:
Se trasformiamo le barre in linee, vediamo meglio le differenze:
Più che le linee, interessa la distanza tra esse:
A questo punto mi sento di aggiungere testo per chiarire la situazione:
È il momento di riportare nella visualizzazione le serie iniziali e realizzare un grafico ad aree impilate:
Siamo arrivati a evidenziare il significato primario delle serie di dati. Questa visualizzazione finale mette in evidenza il divario tra i fondi esistenti e quelli proposti, che ammonta a 195 milioni di dollari nel periodo tra 2019 e 2021. I tre progetti principali sono ben visibili nel loro andamento e anche gli altri; ho conservato il dettaglio dell’originale eliminandone il potenziale di distrazione. Mi sono concentrata su quello che è differente: il divario in azzurro. I testi, sia nel titolo che nel margine destro, mi aiutano a capire che cosa sto guardando e quali azioni vanno intraprese. Sembra che serva budget supplementare! Chi lo trovasse utile potrà scaricare il file Excel contenente i grafici.