Negli scorsi giorni è arrivato l’annuncio che la Corte Suprema statunitense ha accetta di svolgere una seconda audizione per l’appello governativo per una più leggera regolamentazione del Child Online Protection Act (COPA), la legge del 1998 posta in essere per rendere illegale il materiale sessualmente esplicito che poteva essere visto dai minori su siti Internet. La legge richiede agli operatori di siti Web che utilizzano carte di credito o altri sistemi di accesso di evitare che i minori potessero venire in contatto con simile materiale. Ai trasgressori era imposta una pena fino a 50 mila dollari per ogni giorno di violazione.
Già la corte dello stato della Philadelphia ha stabilito due volte che il COPA limitava in maniera incostituzionale il diritto di libera espressione. Invece nel mese di marzo un appello dello stato del Pennsylvania poneva un freno alle ingiunzioni della legge, stabilendo che le misure anti-pornografia violavano il Primo Emendamento.