È innegabile che i semafori siano una delle invenzioni più indisponenti mai realizzate dall’uomo. Secondo un corollario della legge di Murphy è virtualmente impossibile che l’orrido ordigno si metta dalla nostra parte. Nella migliore metafora della burocrazia il semaforo fa tutto ciò che è in suo potere per metterci i bastoni fra le ruote, stando fisso sul rosso quando l’incrocio è deserto e scattando al verde proprio quando un camion si incastra a metà dell’incrocio.
Se per noi però, tutto sommato, si tratta di una seccatura, per altre categorie professionali il semaforo può trasformarsi in una questione di vita o di morte.
È intuibile come Polizia, Autoambulanze e Vigili del fuoco non possano permettersi (quando impegnati in operazioni d’emergenza) di passare una qualche mezz’oretta in attesa del verde.
Il sistema italiano (e non solo) prevede un approccio molto mediterraneo al problema: sirena e clacson a palla, acceleratore a tavoletta e si passa col rosso, facendo eventualmente gestacci dal finestrino e sperando in bene.
Un simile comportamento ha il potenziale di provocare un senso di lacerazione etica in culture meno mediterranee e flessibili della nostra.
Un po’ per pacificarsi gli animi, un po’ per migliorare oggettivamente la sicurezza degli operatori, da un certo tempo in molte città degli US sono stati adottati semafori telecomandabili.
Il principio è molto semplice: si dotano i veicoli autorizzati di telecomandi con lampade infrarosse molto potenti (ma facilmente mimetizzabili, per non tradire le auto civetta impegnate in pedinamenti da telefilm).
Si attrezzano quindi i semafori con ricevitori IR collegati a circuiti di comando. E il gioco è fatto. L’ambulanza impegnata in una lotta contro il tempo per salvare una vita attiva il dispositivo: il semaforo se rosso scatta al verde, se e’ verde ci resta, assicurando una priorità incontestata al mezzo d’emergenza.
Ovviamente questa tecnologia è stata vista come una affascinante opportunità da altre categorie professionali (come investigatori privati o corrieri espresso) ma anche da privati cittadini che, e’ chiaro, non comprendevano perché a fronte di una tale possibilità avrebbero dovuto adattarsi a fare le code al semaforo come tutti i comuni mortali.
Si è quindi sviluppato un mercato grigio/nero degli apparati (con qualche centinaio di dollari ve la cavate) ed una fiorente industria dell’autocostruzione fatta in casa (in questo caso basterebbero 20 dollari di materiale).
E si e’ sviluppato, in alcuni casi, lo scenario terrificante di quattro guidatori dotati di telecomando che arrivano contemporaneamente ai 100 all’ora all’incrocio ed iniziano a schiacciare freneticamente il bottone del comando, manco facessero zapping televisivo in un martedì di seconda serata.
Messe di fronte alla sovversione e al disordine semaforico, le amministrazioni cittadine hanno provveduto a mettere fuori legge gli apparati con ordinanze locali.
La dimensione del problema ha però costretto l’amministrazione statale a dare una maggiore priorità a questa emergenza (non fosse mai che l’amministrazione venisse tacciata di incompetenza) e a far diventare il telecomando un crimine federale (come l’alto tradimento o la falsificazione della moneta), quindi di particolare gravità e punito in tutti gli Stati Uniti (e su cui può investigare l’FBI).
L’uso non autorizzato di un MIRT (Mobile Infrared Transmitter for Emergency Vehicles) è stato quindi sanzionato dal “Safe Intersections Act”, recentemente firmato dal Presidente, con una pena che può giungere ai sei mesi di galera.
Nonostante la pena sia piuttosto pesante, non c’è dubbio che in molti decideranno che vale comunque la pena di rischiare un mezzo anno a cantare il blues in gattabuia, piuttosto che sprecare preziosi scampoli della propria vita al semaforo.
È quindi già stata sviluppata la nuova generazione di semafori telecomandabili, che incorporeranno un sistema di autenticazione criptato. In questo modo solo i guidatori autorizzati (che dispongono di un telecomando con la parola chiave) possano attivare il sistema. Dato che il numero di semafori cui applicare l’upgrade è di qualche decina di migliaia, il business è ghiotto.
Molto probabilmente anche questa misura si rivelerà presto inutile, diventando indubbiamente un punto d’onore per molti hacker essere in grado di craccare un semaforo (avevo un amico che si divertiva a craccare i cancelli dei garage, un obiettivo molto meno prestigioso ma comunque affascinante).
Ora, se solo si riuscisse ad inventare un telecomando che fa arrivare prima l’ascensore…ma sarebbe anche quello un reato federale?