La Corte suprema americana ha deciso di rinviare il dossier Microsoft davanti alla Corte d’Appello. Felice Microsoft, che parla di “una chance per la difesa”.
È la prima contrarietà incontrata dal giudice Jackson nel caso che oppone il governo americano a Microsoft.
Volendo accelerare la procedura, il giudice non è riuscito a chiudere tutti buchi.
La Corte suprema, infatti, ha rinviato la sua domanda per velocizzare l’appello.
Ricorrendo a questa giurisdizione eccezionale, il giudice aveva cercato di “bypassare” la Corte d’Appello, favorevole a Microsoft.
Infatti, Thomas Jackson, che aveva presieduto il processo anti-trust contro Microsoft ha riconosciuto il gruppo come colpevole di pratiche monopolistiche.
Come pena, aveva ordinato lo smantellamento in due società e aveva imposto restrizioni alla sua attività commerciale.
Sanzioni sospese in attesa della procedura d’appello.
“La decisione della Corte suprema non è che un’altra tappa nella procedura – ha dichiarato Steve Ballmer, amministratore delegato del gigante del software – restiamo convinti del giusto fondamento della nostra posizione legale e siamo contenti di avere una chance per presentarla davanti alla Corte d’Appello”.
Bisogna ricordare che, nel 1998, la Corte d’Appello aveva dato ragione a Microsoft permettendogli di integrare Internet Explorer nel sistema operativo.
Adesso, dunque, la palla passa alla Corte d’Appello che nei prossimi giorni fisserà la data di inizio del nuovo processo.