Home
Processo anti-trust: un punto a favore di Microsoft

28 Settembre 2000

Processo anti-trust: un punto a favore di Microsoft

di

La Corte suprema americana ha deciso di rinviare il dossier Microsoft davanti alla Corte d’Appello. Felice Microsoft, che parla di “una chance per la difesa”. È la prima contrarietà incontrata …

La Corte suprema americana ha deciso di rinviare il dossier Microsoft davanti alla Corte d’Appello. Felice Microsoft, che parla di “una chance per la difesa”.

È la prima contrarietà incontrata dal giudice Jackson nel caso che oppone il governo americano a Microsoft.
Volendo accelerare la procedura, il giudice non è riuscito a chiudere tutti buchi.

La Corte suprema, infatti, ha rinviato la sua domanda per velocizzare l’appello.

Ricorrendo a questa giurisdizione eccezionale, il giudice aveva cercato di “bypassare” la Corte d’Appello, favorevole a Microsoft.
Infatti, Thomas Jackson, che aveva presieduto il processo anti-trust contro Microsoft ha riconosciuto il gruppo come colpevole di pratiche monopolistiche.

Come pena, aveva ordinato lo smantellamento in due società e aveva imposto restrizioni alla sua attività commerciale.
Sanzioni sospese in attesa della procedura d’appello.

“La decisione della Corte suprema non è che un’altra tappa nella procedura – ha dichiarato Steve Ballmer, amministratore delegato del gigante del software – restiamo convinti del giusto fondamento della nostra posizione legale e siamo contenti di avere una chance per presentarla davanti alla Corte d’Appello”.

Bisogna ricordare che, nel 1998, la Corte d’Appello aveva dato ragione a Microsoft permettendogli di integrare Internet Explorer nel sistema operativo.

Adesso, dunque, la palla passa alla Corte d’Appello che nei prossimi giorni fisserà la data di inizio del nuovo processo.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.