Alcuni dei più noti rivenditori online inglesi offrono servizi scadenti per quanto riguarda i rapporti diretti con i clienti. Questo il dato centrale di un apposito studio curato da Dial Internet che ha interessato venti grosse società locali. Obiettivo dell’indagine era misurare la velocità delle repliche e-mail, verificare la facile usabilità dei siti e confrontare i prezzi di merci similari in vendita. Ai primi cinque posti si sono classificati, nell’ordine: eToys (giocattoli), Debenhams (grandi magazzini), WH Smiths (libreria), blackstar.co.uk (CD), yalplay.com (video). Sul fronte opposto, tra i fanalini di coda troviamo nomi assai quotati quali Toys R Us e Virgin Megastore. Da notare che quattro siti hanno completamente ignorato le email dei clienti.
Il rapporto sembrerebbe confermare il trend secondo cui, nonostante le aggressive procedure di e-commerce avviate in tempi recenti da un po’ tutte le aziende tradizionali, queste sono ancora indietro rispetto al rapporto con la clientela. Ciò rallenta la crescita dello shopping online, come confermerebbero le proiezioni degli esperti. Secondo questi ultimi, infatti, le spese online degli inglesi raggiungono meno del 50 per cento del totale annuale (200 miliardi di sterline). Per quanto concerne invece gli acquisti sul Web nel solo periodo natalizio, si prevede il raggiungimento di 250 milioni di sterline, ovvero la medesima cifra spesa nel corso dell’intero 1998.