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Problem setting, una competenza strategica nella new economy

08 Settembre 2000

Problem setting, una competenza strategica nella new economy

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Nella new economy emerge il concetto di learning organization, di impresa che impara, che migliora, che si evolve, che è sensibile ai cambiamenti interni ed esterni

Le organizzazioni tradizionali sono poco sensibili ai nuovi problemi. Cercano piuttosto di eluderli, rifugiandosi nelle tradizioni consolidate. Quando i problemi rovinano loro addosso, cercano affannosamente soluzioni che nella maggior parte dei casi aggravano il problema invece di risolverlo.

Nella new economy emerge il concetto di learning organization, di impresa che impara, che migliora, che si evolve, che è sensibile ai cambiamenti interni ed esterni. La learning organization deve sviluppare antenne capaci di percepire nuovi problemi, prima che essi si manifestino in tutta la loro aggressività. Il turbinoso avvicendarsi di aziende che nascono, dopo pochi mesi sono quotate in borsa, ma altrettanto presto crollano, ci dice che oggi il management non è solo gestione del quotidiano, ma è percezione di segnali deboli e di trend che possono emergere dalla turbolenza.

Dalla gestione dei processi si passa alla gestione dei problemi. Quando si affronta l’argomento “problema”, in genere si parla di “problem solving”, perché inconsciamente si preferisce pensare alla soluzione che elimina il problema, piuttosto che al problema stesso.

Se ci spostiamo dal livello dell’organizzazione a quello della singola persona, oggi il professionista che lavora nella new economy deve affrontare condizioni di lavoro sempre più destrutturate e stressanti, deve andare alla ricerca di attività ad alto valore aggiunto, deve essere capace di affrontare situazioni inedite o poco conosciute. Anche in questo caso è molto importante la capacità di definire i problemi, più che quella di risolverli.

Nello scenario turbolento in cui ci troviamo le soluzioni sono meno importanti dei problemi, perché non sempre soluzioni di un problema precedente vanno ancora bene per un nuovo problema. Questo è vero specialmente con la rapidissima evoluzione del mondo informatico. Oggi è più importante saper affrontare problemi che disporre di soluzioni. Anche il consulente si evolve da fornitore di soluzioni a supporto alla soluzione di problemi. Ma per risolvere un problema bisogna saperlo porre.

Anzi, la definizione del problema è ben più intelligente della soluzione del problema stesso. Il processo del “problem solving” si svolge attraverso cinque fasi:

  • Problem finding (accorgersi del problema)
  • Problem setting (definirlo)
  • Problem solving (cercare la soluzione)
  • Decision making (in base alla soluzione decidere che cosa fare)
  • Decision taking (agire in base alle decisioni prese).

Bisogna ripensare al processo di “problem solving” partendo dal punto di vista del “problem setting”. Personalmente ho cercato di tracciarne una metodologia e di fornire una rassegna di tecniche e strumenti. Nella specializzazione delle competenze, specialmente per chi si rivolge alla new economy, può darsi che si possa delineare una nuova figura professionale: il problem setter. É una funzione che può essere o trasversale o specialistica.

Il “problem setting” riguarda solo il top management? Per problemi strategici sì. Per problemi tattici riguarda tutti i livelli, perché oggi a qualsiasi livello si richiede sempre più intelligenza, che significa saper porre il problema, saperlo risolvere, saper prendere decisioni.
Il tutto anche in tempi molto brevi.

Ho deciso di pubblicare direttamente sulla Rete il mio lavoro, mettendolo a disposizione, perché mi sembra che una delle più sconvolgenti novità di Internet sia la filosofia del gratuito, della condivisione di energie e di risorse, della circolazione rapida e intelligente delle informazioni. Un manuale Web, di fronte a un libro, è qualcosa di vivo, non è mai definitivo come la carta stampata, non è limitato all’autore, ma è aperto al contributo dei visitatori. È un punto di incontro di persone che sono interessate all’argomento. È il nodo di una rete. In questo senso ho sostituito la tradizionale bibliografia con un ricco apparato di link, con cui si possono approfondire gli argomenti, si possono prendere altri contatti, si possono trovare informazioni attive e collegamenti con strumenti di lavoro.

Il manuale online dedicato al “problem setting”: http://web.tiscalinet.it/problemsetting

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