Prima della rete, esistevano ovunque librerie di riferimento per chi cercava libri nuovi e altre per quelli di seconda mano. Un sistema probabilmente non perfetto, certo efficace per fare circolare autori e idee anche non convenzionali.
Ho parafrasato l'inizio di un articolo del New York Times dedicato all'impatto di Amazon sul mercato librario e in particolare a un fenomeno recente quanto potenzialmente preoccupante: la volatilità del prezzo dei libri in funzione di parametri poco collegati alla qualità intrinseca dell'opera, con le distorsioni conseguenti. Di nuovo il Times:
Presto nessuno conoscerà il “vero” prezzo di un libro, che sarà determinato dalla domanda e forse anche dall'arbitrio. La prima avvisaglia può essere individuata nella causa intentata dal Dipartimento della Giustizia americano contro i grandi editori, preoccupati dalle politiche di prezzo amazoniane, così tendenti al basso da mettere a rischio la sostenibilità delle operazioni. Il governo ha così accusato gli editori di fare cartello e alzare i prezzi a sfavore del consumatore; un caso cui Amazon è rimasta estranea e del quale è emersa come grande vincitrice.
L’idea del governo americano è che gli editori possano avere pensato di alzare i prezzi artificialmente in modo da non venire eccessivamente danneggiati dai ribassi di Amazon. Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin e Simon & Schuster hanno scelto la strada del patteggiamento; a combattere in tribunale è rimasta solo Apple, che per gli inquirenti avrebbe congiurato assieme agli editori e invece la pensa diversamente:
Il governo si schiera a favore del monopolio invece che con la concorrenza, a partire dalla falsa premessa che il “mercato” degli ebook fosse caratterizzato da “solida concorrenza sui prezzi” prima dell’ingresso di Apple. Ciò ignora un fatto semplice e incontrovertibile: prima del 2010 non c’era vera concorrenza e Amazon vendeva quasi nove ebook su dieci, con un potere pressoché assoluto sui prezzi e sulla selezione del prodotto.
Si tratta naturalmente di un parere di parte. Il Times tuttavia rileva come Amazon ora parta spesso con sconti inarrivabili per poi alzare anche di molto il prezzo appena le vendite iniziano a rallentare. Con il risultato che nella catena qualcuno soffre, prima o dopo, comunque vadano le cose.
Il doppio problema è che tutto questo raramente coincide con l’interesse del lettore e, soprattutto, aggancia il prezzo del libro a fattori estranei tanto ai costi effettivi quanto alla qualità.
In tempi dove bisogna porsi la questione di quanto valgano i lettori, si tratta di un ennesimo elemento di riflessione.