I ricercatori Intel hanno suddiviso un fascio di luce in due fasci separati mentre attraversava il silicio, quindi hanno utilizzato un nuovo dispositivo, simile a un transistor, per colpire un fascio con una carica elettrica, provocando uno “sfasamento”.
Quando i due fasci di luce vengono ricombinati, lo sfasamento provocato tra i due bracci fa accendere e spegnere la luce che esce dal chip a una velocità superiore a 1 gigahertz (un miliardo di bit di dati al secondo), ossia 50 volte più elevata di quella prodotta in precedenza sul silicio. Questo modello di on e off di luce può essere tradotto nelle sequenze di 1 e 0 necessarie per la trasmissione dei dati.
“Si tratta di un passo avanti significativo verso lo sviluppo di dispositivi ottici in grado di trasferire i dati all’interno di un computer alla velocità della luce – ha spiegato Patrick Gelsinger, Senior Vice President e Chief Technology Officer di Intel -. Questa è la tipica innovazione che si diffonde nel settore nel corso del tempo, rendendo possibile lo sviluppo di altri tipi di dispositivi e applicazioni. Potrebbe portare a una maggiore velocità di Internet, alla realizzazione di computer a elevate prestazioni, molto più veloci, alla diffusione di applicazioni ad ampia larghezza di banda ecc.”.