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Pornografia online, dura repressione da parte della Cina

07 Settembre 2004

Pornografia online, dura repressione da parte della Cina

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Il Governo di Pechino ha annunciato la ferma intenzione di intensificare la sua lotta contro i contenuti a carattere pornografico su Internet

Gli editori di contenuto pornografico su Internet o su telefoni cellulari rischiano la prigione a vita in Cina, questo quanto riportato dall’agenzia stampa Cina Nuova che sottolinea che Pechino intende così intensificare e inasprire la sua lotta contro la pornografia in ogni campo.

“Secondo la gravità dei fatti, gli autori che si macchieranno di un simile reato rischiano il fermo di polizia, l’arresto, la messa in libertà vigilata o, nel peggiore dei casi, sono passibili di pene di detenzione variabili che possono arrivare fino all’ergastolo”, precisa Cina Nuova.

Le autorità cinesi, che si dicono molto preoccupate per l’effetto negativo che tali contenuti possono avere sulla gioventù e la società, hanno di colpo inasprito la lotta contro la pornografia sul Web in queste ultime settimane.

Da luglio, data dell’inizio di questa campagna di repressione, hanno chiuso centinaia di siti Web e arrestato più di 300 persone. Queste nuove misure sono state poi presentate al mondo tramite la Stampa dal Tribunale supremo del Popolo e dall’ufficio del procuratore, spiega Cina Nuova, in una conferenza che si è svolta pochi giorni fa.

Durante questa presentazione sono stati esposti, tra le altre cose, i criteri di gravità. Un sito dai contenuti pornografici che ha registrato più di 250.000 clic, ad esempio, sarà considerato come un caso “molto grave”, che potrà quindi costare la prigione a vita ai suoi editori.

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