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Plone Live, il libro che rinasce ogni mese

04 Maggio 2006

Plone Live, il libro che rinasce ogni mese

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L'editoria digitale è l'incontro tra il prodotto intellettuale di uno o più autori e una tecnologia che ne permette la codifica e la distribuzione, in digitale o su carta. Il progetto Plone Live si muove in questo solco, con l'obiettivo di restare attuale. Lo illustra Munwar Shariff.

Plone Live è un progetto editoriale incentrato su Plone (il famoso Content Management System open source) dove carta, Pdf e le potenzialità delle Rete si fondono per cercare di offrire ai lettori i migliori contenuti possibili. In pratica è possibile sia acquistare il testo cartaceo, sia sottoscrivere il testo in digitale (in formato Pdf). La sottoscrizione permette di scaricare ogni nuova release del testo (che nei piani degli autori dovrebbe essere aggiornato mensilmente) per un periodo di 12 mesi. Un blog, aperto a tutti, aiuta gli autori a raccogliere i feedback dei lettori in modo da indirizzare al meglio il lavoro di aggiornamento. Lasciamo quindi la parola a Munwar Shariff, co-autore del Plone Live Book, per cercare di saperne di più.

Salve Munwar, prima di tutto vorrebbe presentare ai lettori di Apogeonline il progetto Plone Live: come è nato e come si è sviluppato?

La gente lamenta che l’open source non abbia una buona documentazione. Di solito hanno ragione, ma qualche volta è vero l’opposto. A volte un progetto open source produce una documentazione con una storia di successo, non soltanto completa e professionale, ma tanto innovativa ed eccitante quanto lo stesso software. Plone live è un libro che cattura lo spirito di Plone, mentre continua la sua crescita come il maggior sistema di content management open source. Abbiamo visto un mercato, ci siamo interessati e abbiamo preso l’iniziativa. Conosciamo le persone coinvolte, andiamo alle conferenze, teniamo discorsi e ci divertiamo. Infatti, la nostra azienda Cignex ospita attività di sviluppo e impiega molti dei maggiori sviluppatori di Plone. Plone Live assomiglia a Plone stesso, sia nello spirito che nella pratica. Volevamo dimostrare alla comunità di Plone che siamo impegnati a migliorare lo stato attuale di Plone, e la documentazione è quasi sempre il miglior modo di migliorare qualunque cosa. Inoltre, volevamo lavorare con SourceBeat, l’editore di Plone Live, perché ritenevamo che avessero un piano di business innovativo e creativo per pubblicare libri sul software open source, che evolve così rapidamente.

Su quali strumenti e su quali tecnologie si basa Plone Live?

Il libro è scritto con OpenOffice e convertito in Microsoft Word per l’esportazione all’editore. Scrivo, sviluppo e testo il libro e i prodotti campione con Linux, la stessa cosa viene fatta su Windows. Un effetto collaterale positivo di questo è che riusciamo a incanalare velocemente il materiale prodotto nello sviluppo del libro. Lavoriamo sia con l’attuale versione di Plone, sia con tutto il codice che viene convogliato nel cosiddetto repository di Plone per essere condiviso con un numero limitato di utenti. Ci sono anche un certo numero di prodotti campione di Plone Live che ognuno può scaricare e sperimentare.

Quali sono gli obiettivi di breve e lungo termine?

Questo progetto tende al lungo termine, quindi non abbiamo obiettivi a breve termine. Gli obiettivi a lungo termine sono fornire una documentazione rilevante, attuale e in evoluzione che non scada nel tempo.

Quali sono le fasi che conducono alla realizzazione del progetto? Quali i pro e i contro?

Durante il 2006 questo libro affronterà una delle sfide più grandi per un libro sul moderno software open source: restare attuale. Usando il metodo tradizionale di pubblicazione, i libri diventano presto obsoleti e irrilevanti, anziché restare aggiornati. Aggiornando questo libro ogni mese, SourceBeat ha creato un formato di pubblicazione unico che risolve i problemi dei metodi tradizionali. Per prima cosa, è difficile trovare un libro su un pezzo complesso di software open source che sia corretto al 100%; in effetti, ciò è quasi impossibile quando uno o due autori e un revisore tecnico devono sovente documentare un sistema costruito da dozzine o forse centinaia di programmatori. Creando metodici e regolari aggiornamenti ogni mese, il libro può evolvere nel tempo per coprire caratteristiche sempre più complesse del software, e possiamo risolvere gli errori velocemente attraverso i primi aggiornamenti.
Secondo, un software open source, come Plone, di solito non segue un duro e rigido piano di sviluppo, ma al contrario aggiunge nuove, innovative caratteristiche non appena esse sono escogitate dagli sviluppatori creativi che cercano di risolvere dei problemi reali. Aggiornando il libro ogni mese, esso si può adattare velocemente a coprire le nuove tecnologie e i trend che emergono dalla comunità degli utenti. I libri che vengono distribuiti ogni anno o due non possono seguire o adattarsi facilmente a questi trend. Terzo, come il software open source, i libri hanno delle comunità. In ogni caso, i libri tradizionali si caratterizzano per il grande distacco tra autore e lettore, infatti non ci sono modi diretti per gli autori di ottenere un feedback dal lettore. Anche se così non fosse, sono rari i canali chiari e facili da usare per ridistribuire i libri o gli errata corrige. Creando un formato “vivo” per il libro, Sourcebeat sta costruendo un nuovo modo per i lettori e gli autori per fare libri migliori cooperando.

Quali difficoltà ha incontrato sviluppando il progetto?

I libri esistenti trattano di prodotti che già esistono. Per noi la sfida più grande è quella di scrivere riguardo a qualcosa che sarà rilasciato a breve, nel futuro più o meno prossimo. Questo prevede lo scambio di numerose email con i maggiori sviluppatori e la necessità di trascorrere del tempo nelle chat e nelle liste di sviluppo per comprendere i rilasci esistenti e le caratteristiche che stanno per essere aggiunte.

Potrebbe descrivere il feedback che ha ricevuto dai lettori?

Finora il feedback è molto positivo, anche se siamo dovuti scendere a compromessi durante la scrittura del libro per rivolgerci sia a lettori principianti che avanzati. Abbiamo optato per la cautela in questo senso e tendenzialmente ci siamo rivolti a lettori inesperti di Zope e Plone. Di conseguenza i lettori più esperti ci hanno richiesto di inserire esempi più avanzati, che stiamo sviluppando ora. Abbiamo una sezione di feedback su PloneLive.com e seguiamo attivamente i suggerimenti pubblicati dai nostri lettori.

Come strumento di marketing, quali ripercussioni potrà avere il progetto sull’editoria tradizionale?

È vero che il libro PloneLive è uno strumento di marketing. Abbiamo anche un blog dove discutiamo sulle nuove caratteristiche in uscita di Plone e otteniamo un feedback dai lettori. Ascoltiamo gli utenti e gli sviluppatori e incorporiamo immediatamente i cambiamenti nel libro. Il tempo di aggiornamento necessario è molto poco, cosa impossibile per il modello editoriale tradizionale.

Pensa che questo progetto possa essere introdotto in altri mercati oltre a quello di lingua inglese? Il fattore linguistico è determinante per il successo di un prodotto di questo tipo?

Le traduzioni sono sempre una buona cosa, ed è una vergogna che a volte non sia remunerativo per editore seguire il mercato di una determinata lingua. SourceBeat ha lavorato sempre di più con le traduzioni, e in questo modo sta acquisendo maggior esperienza in questo campo. Ci sono sicuramente interessanti mercati di nicchia là fuori dato che un libro come Content Management mit Plone di Gocept è un grande esempio di buon libro su Plone scritto in tedesco per lettori tedeschi, rispetto a un libro che è stato tradotto dall’inglese. Ciò dimostra che talvolta altre aziende conoscono i loro mercati locali meglio di un editore globale. Per quanto riguarda nello specifico PloneLive, le traduzioni sarebbero difficili perché il libro è costantemente aggiornato e anch’esse necessiterebbero di un costante aggiornamento.

L'autore

  • Fabio Brivio
    Fabio Brivio, classe 1972, laurea in Storia Medievale e master in Informatica e Comunicazione, crede nella sinergia tra scienze umane e tecnologia. È responsabile per l’Editoria, la Formazione e il Web in Apogeo, editore del gruppo Feltrinelli specializzato in manualistica e saggistica tecnica e professionale. Si interessa di tatuaggi ed è affascinato dal significato dei segni. Quando può, cammina lungo antiche vie. Vive tra Milano e Bologna.

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