Fred Z. Sitkins lavora presso le scuole elementari di Boyne City, cittadina di 3.746 abitanti nello Stato americano del Michigan. Collabora a iPads in Education. Ha creato una app sul tema dei supporti digitali nella scuola.
Un suo articolo sottolinea un aspetto di cui si parla poco:
Ho osservato la conoscenza collettiva dei nostri insegnanti crescere a un ritmo mai visto nei miei tredici anni di lavoro. Niente di ciò che ho conosciuto ha avuto impatto sulla formazione personale del docente come l’utilizzo di iPad.
Sitkins parla di un cambiamento nello stile di insegnare e della fatica (una delle cose più difficili che ho dovuto gestire) nel definire che cosa significhi insegnare in modo da permettere agli studenti di imparare in modo diverso come effetto di questo incredibile influsso tecnologico:
Vedo insegnanti scoprire ogni giorno di più che cosa significhi diventare facilitatore dell’apprendimento. Vedo docenti comprendere che gli studenti hanno accesso a risorse formative illimitate e permettono loro di acquisire più controllo sulla propria istruzione. Sono così fortunato da lavorare con educatori consci del loro ruolo: crescere studenti capaci di imparare, più che riempire le loro teste di conoscenza rafferma.
Quando si parla di docenti parte spesso il mantra: poca motivazione, stipendio insufficiente, difficoltà ambientali, scarsità di risorse. Poi si tirano in ballo le LIM, lavagne interattive multimediali che interpretano certo in modo nuovo il gessetto colorato e il rotolare delle nozioni dall’alto verso il basso, avulse dal contesto collaborativo e orizzontale in cui oggi si vive, si opera e si impara. Così nessuno mette veramente in discussione – nel senso positivo – la figura del docente né l’atto dell’insegnare e tutto cambia gattopardescamente, cioè rimane com’è, giusto un po’ più elettronico.
Facendo finta per un attimo che gli studenti non esistano, iPad – o il concetto che rappresenta, se si preferisce – può essere motivante e formativo per i docenti.
Pionieri cercansi.