Il topo dispettoso. È un classico intramontabile: un pezzo di nastro adesivo opaco incollato sotto la pallina o il sensore del mouse. Non occorrono conoscenze informatiche, funziona con qualsiasi sistema operativo, si applica in pochi secondi e garantisce un buon quarto d’ora di annaspamenti e improperi da parte della vittima. È particolarmente efficace sui presunti esperti, che sicuramente andranno a cercare chissà quale errore di configurazione prima di pensare all’eventualità di una burla. Unica precauzione: attenzione ai mouse scagliati con rabbia, fanno male.
Il topo dispettoso 2. Nelle proprietà del mouse, scambiate il pulsante destro col sinistro o selezionate l’opzione per mancini. Attendere in disparte, cercando di restare seri per non tradirsi.
Desktop paralizzato. Catturate la schermata corrente della vittima e impostatela come sfondo del suo desktop, avendo cura di togliere le icone standard dal desktop. Se usate Windows, usate il Task Manager per terminare la barra delle applicazioni.
Tastiera QWERTY? Meglio ABCDEF! Attenzione: questa burla richiede tempo e competenza tecnica, ma è di sicuro effetto se la vittima non sa digitare senza guardare la tastiera. Quasi tutte le tastiere hanno tasti staccabili: le lettere sono intercambiabili. Scambiatele, mettendole in ordine alfabetico, e dite che mentre la vittima era assente è passato il tecnico e ha “rimesso in ordine” la tastiera.
La password non funziona. Impostate la configurazione della tastiera alla modalità Dvorak, che cambia le posizioni di quasi tutte le lettere, e poi chiudete la sessione di lavoro della vittima facendo logout. Poi contate quante volte immette la password di login senza potersi accorgere che cosa sta digitando.
L’analfabeta. Quasi tutti i programmi di scrittura hanno una funzione di autocorrezione. Salvate la configurazione originale e sostituite il file di autocorrezione con una versione su misura, che corregga per esempio “hanno” in “anno”, “ho” in “c’ho”, “sarei” in “sarebbi”, il nome del capo in “Pistola”, “il” in “er”, “distinti saluti” in “vaffan….”, “Linux” in “Windows”, e così via. Sbizzarritevi.
XP/2000 non crasha più? Ci penso io. È indirettamente una testimonianza dei progressi fatti da Microsoft il fatto che sia necessario ricorrere a un sotterfugio per indurre Windows XP ad andare in crash. Editate il registro di configurazione e trovate la chiave HKEY_LOCAL_MACHINESYSTEMCurrentControlSetServicesi8042prtParameters. In questa chiave, create un nuovo DWORD, chiamatelo CrashOnCtrlScroll e assegnategli il valore 1. Chiudete e riavviate, poi scommettete con la vittima che vi bastano due dita per mandare in crash Windows. Fatto questo, se tenete premuto il tasto Ctrl di destra e premete due volte il tasto BlocScorr, otterrete la mitica Schermata Blu della Morte oppure un riavvio totale. È consigliabile accertarsi che la vittima non abbia dati non salvati nelle applicazioni aperte. Questa “funzione” è documentata da Microsoft.
Windows sta cancellando tutti i file, e non c’è modo di fermarlo. Installate Fake Delete sul computer della vittima e modificate i parametri di una voce del menu Start in modo che punti a Fake Delete. Comparirà l’animazione di Windows tipica di quando si stanno cancellando dei file, e il bello è che l’elenco dei file “cancellati” (ma è solo una simulazione) corrisponde ai file effettivamente presenti nel computer. Per aggiungere panico al panico, il pulsante Cancel è presente, ma non funziona. Normalmente compare una schermata di spiegazione alla fine della cancellazione simulata, ma se siete in vena di cattiveria potete usare l’opzione “silent”.
Il riavvio infinito di Windows. Aumentate la vostra reputazione di guru informatici con questa rapida modifica. Nel computer della vittima, fate clic destro sul menu Start. Scegliete Esplora cartella Utenti, andate nella cartella ProgrammiEsecuzione automatica e create un nuovo collegamento immettendo come percorso “%windir%system32shutdown.exe -r -t 00” (senza le virgolette). Date un nome non troppo ovvio al collegamento. Attendete che la vittima riavvii il computer: Windows partirà e si chiuderà subito automaticamente. Lasciate che la vittima diventi sufficientemente furibonda a furia di riaccendere il PC e vederlo spegnersi, poi intervenite con la taumaturgica manina: premete Maiusc mentre parte Windows e cancellate con discrezione il collegamento.
XP pirata? Ditelo a tutti! Presso Bootskin.com c’è un programma gratuito, Bootskin, che cambia in modo innocuo l’immagine di avvio di Windows XP. Se conoscete qualcuno che si vanta di piratare software ma sotto sotto ha paura di essere beccato, al posto della solita noiosa dicitura “Microsoft Windows XP” fategli comparire “Windows XP Pirate Edition”, con tanto di teschio e tibia sopra il simbolo di Windows. Potete scegliere immagini di avvio per tutti i gusti dal vasto repertorio fornito dal sito, oppure confezionarne di nuove su misura per la vittima.
Soprassalto ai linuxiani. Un buon pesce d’aprile deve far leva sul carattere e sulle idiosincrasie della vittima. Se conoscete un linuxiano duro e puro, approfittate di un suo momento di distrazione per cambiargli lo sfondo dell’interfaccia grafica e metteteci una cattura di una Schermata Blu della Morte di Windows (se ne trovano già fatte in Rete tramite Google). Il linuxiano sa che la sua è una macchina Linux e quindi non può andare in crash mostrando la celebre schermata blu di Windows, ma garantisco che farà comunque un salto sulla sedia quando comparirà l’immagine. Ottimo per rivelare le code di paglia.
Il lettore CD si apre da solo! Il PC è posseduto! Un rimando a Open CD aggiunto ai parametri di una voce del menu Start (per esempio a quella di Word o di Internet Explorer) farà partire il programma normalmente corrispondente a quella voce, ma farà anche aprire il lettore CD. Consigliabile l’uso di una webcam per immortalare le espressioni perplesse della vittima.
Il pulsante Start sfugge al mouse. Con Avoid, il pulsante Start corre spontaneamente lungo la barra delle applicazioni e non c’è modo di cliccarvi sopra, perché appena il mouse si avvicina, il pulsante scappa. L’antidoto è semplice (basta spostare il mouse nell’angolo superiore sinistro della schermata), ma l’effetto è comunque garantito.
E il Mac? E il buon vecchio DOS? Naturalmente la maggior parte del software burlone viene scritto per il sistema operativo che detiene la quota di maggioranza bulgara del mercato, ma presso Computerpranks.com ci sono anche scherzi da perpetrare ai danni di chi usa il Mac o è rimasto (talvolta saggiamente) al DOS. La collezione di Computerpranks include anche il mitico Drip, annata 1987, quello che faceva “cadere” le lettere dallo schermo.
Santo cielo. Mi rendo conto solo ora che ricordo con nostalgia il software di quasi vent’anni fa, e mi sembra solo l’altroieri. Forse è questo il più grosso pesce d’Aprile di tutti.