Una app per incontrarsi
Whitney Wolfe, fondatrice di Bumble, voleva guadagnare follower e anche cambiare il doppio standard nel mondo degli incontri, dove ci si aspetta che le donne siano riservate ed evitino di inseguire ciò che vogliono. Così ha creato una app di incontri nella quale sono le donne a dover inviare i messaggi iniziali agli uomini a cui sono interessate.
Laureata alla Southern Methodist University, per guadagnare follower Wolfe ha visitato le varie associazioni femminili del campus e ha spiegato che le relazioni non devono per forza essere dominate dai maschi e che gli uomini apprezzano di essere sollevati dalla necessità di andare all’inseguimento. Tramite il suo impegno per il cambiamento delle norme sociali, Wolfe ha ispirato quelle donne a scaricare l’app. Poi è andata dalle associazioni maschili e ha detto ai ragazzi che c’erano centinaia di ragazze in attesa di poter uscire con loro. Ha offerto loro anche una fetta di pizza e dolci, se scaricavano l’app.
Lo hook point della creazione di una piattaforma costruita per cambiare la dinamica degli appuntamenti e dare potere alle donne ha fatto sì che Bumble abbia 52 milioni di utenti e un fatturato, dalla fondazione nel 2014, di quasi 900 milioni di dollari.
Parte del successo di Bumble dipende dall’autenticità di Wolfe. Il brand è collegato alla sua mission nella vita ed è stato creato con uno scopo. Questo desiderio autentico di creare un cambiamento la distingue, l’ha fatta emergere e ha aiutato la sua azienda a raggiungere il successo.
Perché scendi dal letto al mattino?
L’autenticità sostiene la tua capacità di lasciare il segno nel nostro mondo da 3 secondi, perché aiuta i tuoi hook point a catturare l’attenzione. Se non hanno alle spalle autenticità e scopo, i tuoi hook, le tue storie e i tuoi prodotti/servizi non avranno sostanza e falliranno. Se conosci il libro di Simon Sinek, Partire dal perché, saprai che sollecita i brand a esprimere chiaramente perché fanno quello che fanno se vogliono guadagnare follower.
Sinek esorta i brand a chiedersi: Perché esiste la tua azienda? Che cosa ti fa scendere dal letto al mattino? E perché dovrebbe interessare a qualcuno?. La risposta a queste domande non ha nulla a che fare con ciò che produci, con quanto costino i tuoi prodotti o servizi, o dove vengano venduti. Capire i tuoi perché ti aiuterà a mantenere l’autenticità e a costruire fiducia con i tuoi clienti.
Brand come Apple e Nike hanno imparato a padroneggiare la comunicazione autentica del loro perché. Per esempio, Sinek spiega che Apple comunica con i suoi clienti in un modo molto specifico:
Per tutto quello che facciamo, crediamo nello sfidare lo status quo. Crediamo nel pensare in modo diverso. Il modo in cui sfidiamo lo status quo è progettare i nostri prodotti con un design elegante, così che siano facili da usare e amichevoli per l’utente. E facciamo grandi computer. Ne vuoi acquistare uno?
La chiarezza di Apple nella definizione e nella comunicazione del suo perché ci aiuta a vedere i suoi prodotti come espressioni autentiche dei suoi ideali.
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Ernest Lupinacci è uno dei principali sostenitori dell’idea che le persone non acquistano quello che produci, acquistano quello in cui credi. Quando lavorava per l’agenzia pubblicitaria Wieden+Kennedy, Lupinacci si è recato in Europa per partecipare allo sviluppo di una campagna con cui Nike voleva guadagnare follower entrando nel mercato del calcio europeo. Era un momento in cui il calcio stava attraversano un grande cambiamento: nel 1992, con grande sorpresa di molti, una superstar del calcio francese, Eric Cantona, era diventato capitano del Manchester United in Inghilterra. Nike già sponsorizzava Cantona, ma non sapeva come sfruttare quel fatto nella sua strategia di marketing; non pensava di avere la credibilità o l’autenticità per parlare del calcio europeo.
Quando Lupinacci ha parlato con Nike di come pensava che dovesse presentare il brand ai tifosi di calcio europei, ha spiegato che l’azienda aveva un’occasione incredibile, per la sua storia di essere un brand che just does it, lo fa e basta.
Nella presentazione a Nike, il team di Lupinacci ha inserito un’immagine ispirata a Che Guevara su una slide con tutti i grandi calciatori che Nike aveva sponsorizzato. E con la frase: Nike, Inc. Dismantling the establishment since 1971 (Nike, Inc. Smantella l’establishment dal 1971). Poi Lupinacci ha continuato dicendo che l’aspetto cruciale del nuovo ramo del brand nel calcio europeo era che non solo aveva il diritto di contribuire alla conversazione nel mondo del calcio professionistico, ma poteva anche dire qualcosa, sugli eventi correnti, che i concorrenti non avrebbero potuto dire.
Un altro brand che conosce i propri valori è la collana For Dummies, che a sua volta racconta una storia di non conformismo e di sfida allo status quo. John Kilcullen, membro fondatore e presidente/CEO di IDG Books Worldwide e creatore della collana, racconta che quei libri sono stati creati per dare guide facili e divertenti per capire quello che serve sapere su un particolare argomento e andare avanti con la propria vita. Gli appassionati della collana For Dummies apprezzavano lo humor, le vignette e i dispositivi grafici che in ogni libro rendevano più coinvolgente l’esperienza di apprendimento.
Il perché sfidare lo status quo è entrato nella progettazione di ogni elemento dei libri e delle relative strategie di marketing. La collana usava regolarmente l’umorismo nel testo, e spesso lo si trova anche nella confezione dei prodotti stessi. Per esempio, quando è stata pubblicata la versione francese di Sex for Dummies, all’interno del retro di copertina è stato inserito un preservativo con una freccia che puntava a un testo con la scritta This way up. Questo tipo di umorismo civile veniva usato per guadagnare follower in modi non convenzionali: coinvolgere, differenziarsi e rendere gli argomenti più avvicinabili. Se l’idea non fosse stata in linea con lo spirito del brand, sarebbe apparsa fasulla o inappropriata. Poiché invece quell’espediente di marketing (che era anche uno hook point davvero notevole) era intrecciato con il messaggio dell’editore, Sex for Dummies ha finito per diventare il titolo più venduto della collana fuori dagli Stati Uniti.
Televisione e una lezione di autenticità su come guadagnare follower
Quando sono andato a New York per alcune interviste legate al mio ultimo libro, ho partecipato a due trasmissioni. La prima partecipazione è stata quella al David Webb Show. Dopo l’intervista, Webb mi ha chiesto se accettavo nuovi clienti e se potevo valutare la sua presenza nei social media. Avevo partecipato alla sua trasmissione con l’intenzione soltanto di fornire valore, ma ho finito con una potenziale opportunità di business. È successo per via del mio desiderio autentico di essere utile e di svolgere un buon lavoro, oltre all’uso del robusto hook point di avere generato un milione di follower in 30 giorni (che mi ha procurato l’invito alla trasmissione).
Puoi fare la stessa cosa anche tu. Per costruire fiducia e credibilità, inizia le conversazioni con i tuoi hook point più forti e le storie più convincenti. Il processo funziona! Richiede un po’ di esercizio, però, perciò non frustrarti se ci vorrà un po’ di tempo per farlo funzionare. A volte dedico mesi alla messa a punto di uno hook e di una storia, prima che comincino davvero a dare buoni frutti.
Un milione di dollari e tre lezioni fallimentari
Quando diventerai maestro nel catturare l’attenzione, potrai generare più lead di quelli che sarai in grado di gestire. Ti entusiasmerai e avrai voglia di dire sì a tutto, ma non commettere questo errore. Anch’io mi sono trovato in situazioni in cui ho accettato di condurre progetti che non mi erano particolarmente congeniali. Quando ho iniziato, i miei hook point e le mie storie mi hanno fatto guadagnare follower e hanno generato occasioni di lavoro anche quando probabilmente non ero la persona migliore per quel compito. È un problema, perché, se ti dai carico di grandi progetti e clienti importanti, poi devi portarli a termine.
Agli inizi della mia carriera, ho raccolto milioni di dollari per aziende che poi non hanno funzionato. Avevo un ottimo hook point, raccontavo una storia convincente, coinvolgevo gli investitori e alla fine l’azienda falliva. Il fallimento era dovuto a molti motivi, ma uno dei principali è che le mie esperienze e le mie competenze non sono quelle che servono per gestire un’azienda come CEO o COO. Con il tempo mi sono reso conto che il mio talento sta nel fornire strategia, chiarezza, innovazione e vision alle aziende e non gestire le attività quotidiane.
Per avere davvero successo devi sapete in che cosa sei autenticamente sopra la media. Grandi hook e buone storie possono attirare le persone e spingerle a prestarti attenzione, ma il tuo brand o la tua azienda falliranno se le storie non si dimostrano vere e non sei in grado di portare a termine il tuo compito.
Pensa allo scandalo raccontato nel docu-film The Inventor – La più grande truffa della Silicon Valley. Elizabeth Holmes, che ha fondato l’ormai defunta azienda tecnologica Theranos, è diventata la più giovane miliardaria del mondo che si sia fatta da sé, ma non ha potuto conservare il suo successo perché il suo prodotto era fasullo. Il suo hook point le ha permesso di trovare investitori e di vendere la sua idea: chi non sarebbe felice se si potessero rendere più economici e più semplici gli esami del sangue, eseguendo un gran numero di test con una singola goccia? Sarebbe davvero stupendo… se fosse vero. Purtroppo, Holmes era più abile come storyteller che come creatrice di prodotti.
Lo stesso si può dire degli organizzatori del Fyre Festival. Il marketing alla base di questo evento musicale di lusso era stupefacente, ma Billy McFarland, CEO di Fyre Media Inc., non è riuscito a realizzarlo davvero. Molti pensano che McFarland fosse un truffatore, ma credo invece che l’intenzione del suo team fosse davvero quella di realizzare il festival che presentavano nel loro materiale di marketing. Penso che semplicemente non avessero immaginato quanto sarebbe stato difficile organizzare un festival che aveva ottenuto tanta popolarità.
Definire aspettative chiare, per guadagnare follower veri
Puoi evitare questi tipi di situazioni, ma devi avere onestà personale e per i tuoi clienti. Quando ho lavorato con Katie Couric e i produttori di Yahoo!, c’era sempre un dialogo aperto sulla necessità di ottimizzare. Ho stabilito con Couric l’aspettativa che avremmo continuamente sottoposto a test un gran numero di interviste. Sin da subito ho messo le mani avanti:
Non ti innamorare di nessuna intervista. Se un’intervista non funziona, va bene lo stesso. Impariamo qualcosa e continuiamo ad aggiustare il tiro, finché non troviamo le interviste che diventano virali.
Ho definito questa aspettativa da subito, perché era lo scenario più realistico. Parlandone in anticipo con Couric, siamo rimasti allineati. Sin dall’inizio abbiamo convenuto che il fallimento sarebbe stato parte del processo.
Che cosa fare quando non si può ottemperare a un impegno
Nel documentario di Netflix Fyre – la più grande festa mai avvenuta, si può vedere come, dopo che il festival si è rivelato irrealizzabile, McFarland non abbia imparato dai suoi errori. In effetti, mentre era sotto processo, ha creato un’altra truffa con la vendita di biglietti esclusivi per il backstage di concerti a cui non aveva accesso. Tutti commettiamo errori, ovviamente; nessuno è sempre perfetto, ma bisogna cercare di imparare dalle esperienze che si fanno. Analizza quali comportamenti e quali strategie funzionano e quali no, in modo da capire i tuoi limiti, crescere, andare avanti e prepararti meglio per il successo alla prossima occasione.
Se, per qualsiasi motivo, ti trovi in una situazione in cui non puoi ottemperare a un impegno, comunicalo al cliente. La cosa peggiore che potresti fare è scomparire. La maggior parte delle persone apprezzerà e rispetterà quella comunicazione. Se cerchi di nascondere i problemi ed eviti di comunicare quando le cose non vanno bene, con tutta probabilità finirai per perdere quel cliente. Se questo accade più volte, ti ritroverai con una pessima reputazione.
Il potere del no
Quando decido di lavorare con qualcuno, lo faccio perché vedo un’opportunità interessante e attraente di guadagnare follower. Non entro in una riunione pensando: Oh, questa è una svolta nella mia carriera. È una riunione importante. Farò un sacco di soldi. La affronto invece pensando: Sono molto entusiasta. Voglio condividere queste informazioni. Penso che questo hook point e questa storia porteranno valore alla persona dall’altra parte del tavolo. Se i miei sentimenti non sono questi, rinuncio alla riunione o al progetto.
Dire di no a progetti in cui non credi va a tuo favore. Una volta sono andato a pranzo con Hush, uno dei maggiori street artist del mondo. Hush mi ha raccontato che crea solo un numero limitato di pezzi di alto valore ogni anno e che vende i suoi lavori per decine di migliaia di dollari proprio per questo. Gli ho chiesto come creasse la domanda per il suo lavoro e mi ha detto che la creava esercitando il potere del no. Spesso gruppi o persone vorrebbero commissionargli un lavoro ma, se non si appassiona veramente al progetto, rinuncia. Ha scoperto che l’esclusività del suo lavoro ha creato una domanda più elevata.
Perciò non dire sì a ogni opportunità. Accetta solo lavori che ti attraggono. In questo modo farai crescere il tuo valore.
Errori e successo nel guadagnare follower
Una volta uno dei miei colleghi ha fallito in un incontro con un cliente importante perché non si era preparato a dovere e non aveva appurato i bisogni dell’azienda. Ha promosso un servizio che l’azienda non voleva e si è reso immediatamente conto che la riunione non era andata bene. Poi se ne è assunto la responsabilità e ha chiesto scusa alla persona che aveva organizzato l’incontro e che vi aveva anche partecipato. Il mio collega è stato abbastanza umile da ammettere di avere combinato un pasticcio. Assumersene la responsabilità in quel momento è stata la cosa migliore che potesse fare. Lo ha aiutato a mantenere la propria credibilità nei confronti della persona che aveva organizzato l’incontro, e questo si è poi dimostrato estremamente utile.
Quando si è giovani, si vorrebbe tutto e subito, ma con l’esperienza ci si rende conto che si può avere oggi una conversazione che in un tempo anche lontano porterà alla creazione di un’azienda. Non essere impaziente e non distruggere le opportunità future: gioca sempre sulla lunga distanza.
Quando cerchi di chiudere contratti importanti, devi avere passione per i prodotti o servizi che vendi, e devi conoscerli bene, dentro e fuori, in modo da poter rispondere con fiducia alle domande, affrontare i punti dolenti degli interlocutori ed eliminare dubbi o timori sulla validità del tuo business.
Nei casi in cui non conosci la risposta a una domanda, però, non inventarti qualcosa tanto per dire. È meglio ammettere di non sapere e dire ai clienti che ci si informerà e si darà loro una risposta. Ricorda, l’autenticità contribuisce a mantenere fiducia e credibilità.
Autenticità nella creazione di contenuti se si vogliono guadagnare follower
L’autenticità contribuisce a stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico ed è un fattore di enorme importanza per raggiungere il successo sulle piattaforme digitali. Naveen Gowda dice che la maggior parte delle persone conosce bene i trucchi e le pratiche dei pubblicitari, ed è il motivo per cui molti brand fanno fatica a ottenere un coinvolgimento significativo sui social media. Invece di pensare a chi sono e a che cosa vogliono dire, i brand dovrebbero pensare ai bisogni dei loro utenti.
Il comico Joe Rogan ha un grandissimo successo nel mondo da 3 secondi. Riesce a fare in modo che le persone si colleghino ai suoi canali per ore, perché offre contenuti validi e non scende a compromessi sugli standard di qualità.
Se crei regolarmente contenuti di qualità e ricchi di significato, avrai migliori possibilità di connetterti veramente con il tuo pubblico e di guadagnarti la sua fiducia nel nostro mondo di microattenzione. Se invece prendi qualche scorciatoia e pubblichi materiale solo per adeguarti alle metriche o ai calendari, la qualità ne soffrirà e perderai la fiducia del pubblico (e degli algoritmi). Gowda spesso dedica alle ricerche, all’ideazione e all’esecuzione di un singolo video il doppio o il triplo del tempo che vi dedicherebbe la maggior parte dei creatori di contenuti. Lo fa perché sa che, se fa le cose giuste, il video avrà performance da 10 a 100 volte migliori.
Pubblicare contenuti è come presentarsi al lavoro. Non basta entrare dalla porta: bisogna darsi molto da fare, svolgere i compiti assegnati e comunicare efficacemente per mantenere la fiducia dei clienti o dei superiori. Se si batte la fiacca o per qualche giorno non si assolve il ruolo che è stato assegnato, il rapporto di fiducia si guasta.
La verità impopolare sul valore di produzione
Quando una persona vede contenuti molto ben rifiniti e di grande pulizia, con un montaggio veloce ed effetti speciali, dà automaticamente per scontato che stia guardando una pubblicità. Gowda spiega che, quando crei video, devi cercare di essere il più reale possibile. Il valore della produzione, cioè il budget che si spende per produrre il video, non ne determina il successo sulle piattaforme social; il successo arriva se si racconta una storia autentica e convincente. Potresti anche registrare un video con il tuo smartphone e raggiungere milioni di persone con un budget praticamente inesistente.
Questo articolo richiama contenuti dal capitolo 5 di Catturare l’attenzione – emergere e farsi notare in 3 secondi.
Immagine di apertura di Zdeněk Macháček su Unsplash.