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Pentium III, il chip per Internet

18 Febbraio 1999

Pentium III, il chip per Internet

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Il Pentium III è esattamente ciò che il nome indica: un passetto avanti rispetto al chip che tutti ormai conoscono. Ed è un passo significativo verso il mondo Internet.

Il nuovo processore Intel arriverà sui banchi dei distributori il 26 febbraio. Dalle specifiche tecniche si deduce che Pentium III è esattamente ciò che il nome indica: un passetto avanti rispetto al chip che tutti ormai conoscono. Ed è un passo significativo verso il mondo Internet.

L’architettura di base rimane la stessa, arricchita di alcune caratteristiche volte essenzialmente a dotare il processore di funzioni utili agli implementatori di applicazioni multimediali, come 70 nuove istruzioni dedicate all’immagine, al calcolo dei poligoni 3D, allo streaming audio-video ed al riconoscimento vocale.

La stessa Intel dichiara: “Il processore Pentium III è stato creato con Internet in testa”; infatti il suo tratto più innovativo è la dotazione di un PSN, un Processor Serial Number.

Dal 26 febbraio i processori Intel non saranno più tutti uguali, cloni perfetti l’uno dell’altro, ma ognuno porterà con sé, scolpito nei suoi circuiti, un numero seriale che lo renderà unico ed inconfondibile. E questa “impronta digitale”potrà essere letta via Internet, rendendo possibile la cancellazione di quell’anonimato che fino ad oggi era una delle pietre angolari della navigazione nella Rete. Anche se a prima vista potrebbe sembrare una violenta intrusione nella privacy di ogni cliente Intel, il PSN fornisce oggettivamente dei vantaggi.

Forse memore della bagarre suscitata dalla presunta capacità di Internet Explorer di trasmettere alla Microsoft dati sull’hard disk ospitante, la casa produttrice si mette al riparo da ogni critica con una serie di dichiarazioni su diverse opzioni a difesa dell’utente:

  • “Il Numero Serale è assolutamente passivo, e non può trasmettere o divulgare informazioni.”
  • “Il possessore sarà in grado di permettere o meno la lettura del Numero Seriale. Intel renderà disponibile un software che automaticamente disattiverà il Numero Seriale, permettendo all’utente di attivarlo solo se lo desidera.”
  • Quando un sito Internet “chiamerà”l’istruzione di lettura del PSN, il browser farà apparire un avviso.
  • L’utilità di controllo del PSN offrirà un’indicazione visibile dello stato del processore sulla barra di controllo di Windows.
  • Intel si impegna a non correlare in nessun modo il numero di serie di un processore con il suo proprietario “anche se questo sarebbe teoricamente possibile”, e a rifiutare ogni offerta di terzi in tal senso.
  • Intel si raccomanda di fare attenzione ai siti della cui affidabilità non si è certi, perché potrebbero utilizzare il numero di serie in modo improprio.
  • “La funzione primaria del numero di serie è la protezione dell’integrità e della sicurezza dei dati trasmessi dall’utente, con lo scopo di orientare le aziende verso lo sviluppo di sistemi sicuri per le transazioni ed il commercio via rete.”

Con queste premesse, è ragionevole pensare che chi desidera continuare a mantenersi anonimo possa effettivamente farlo.

Di contro, i pro del PSN sono effettivamente molti, con la sicurezza informatica in prima fila. Fino al giorno d’oggi il più grande freno al commercio elettronico è stato il problema dell’identificazione dell’utente, che con questo nuovo sistema è possibile agevolare.

Lo scambio di soldi e di informazioni riservate è sempre stata una materia molto spinosa, che ha richiesto un grande sviluppo di modi sicuri di transazione, come il sistema chiave pubblica/chiave privata, che però sono ancora un po’ troppo complessi per l’utente poco esperto (tanto che, per ulteriori informazioni a riguardo, rimando all’indirizzo http://hydra.unive.it/~giano/diritto-commerciale/schede/sa221200.htm). Invece, avendo un processore con un’impronta digitale, questa operazione diventerebbe semplicissima e verificabile.

Poi, anche le reti Intranet aziendali potrebbero usufruire del numero di serie per controllare più facilmente “chi fa cosa”e regolamentare gli accessi ad aree riservate. Ovviamente, le reti che operano con sistemi basati su Unix non ne hanno alcun bisogno, essendo già dotate di tutti gli strumenti necessari per una sicurezza estrema, ma Windows NT ne potrebbe trarre un buon vantaggio. Il PSN potrebbe essere anche un’arma in più per chi indaga su operazioni illecite effettuate via Web, anche se aggirare la lettura del numero è un’impresa banale per un programmatore un po’ esperto.

Accantonando il problema della privacy, che a mio avviso non verrà per ora lesa da quest’ultima invenzione, resta il fatto che se gli sviluppatori di grandi siti Web accoglieranno favorevolmente il PSN, agli altri produttori di processori non resterà che adeguarsi o aumentare il proprio distacco dal sempre più dominante mondo Intel. Similmente, i sistemi operativi non-Windows basati su processori Intel (compreso Linux, usato dalla grande maggioranza dei server Internet) dovranno implementare anch’essi le utility di controllo del numero di serie, per non rafforzare nella mente degli utenti la già robusta equazione PC=Microsoft.

Oppure, la trovata del colosso californiano verrà ignorata da tutti: i siti Internet continueranno a usare i cookies, le grandi reti multiutente continueranno a usare e l’identificazione personale continuerà a viaggiare con la crittografia. Tra ben poco tempo lo sapremo.

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