La proliferazione di PC sempre più potenti, nonché delle relative periferiche, sta facendo salire alle stelle la richiesta di energia, con le aziende produttrici di elettricità che ce la mettono tutta per tener testa alla domanda. Questa la situazione, non certo allegra, della scena statunitense.
Attualmente sono oltre 200 milioni i computer presenti nella case e negli uffici spersi per il paese, mentre ogni anno si vendono altri 36 milioni di unità. Ognuna di queste macchine, più appendici varie, richiede tipicamente una media di 1.000 kilowatt-ora di elettricità. Ma la domanda più consistente viene naturalmente dall’infrastruttura necessaria a far girare Internet e i siti Web, in primis le molte funzionalità implementate dal sempre più diffuso e-commerce (server, router, ripetitori, etc.).
Si tratta di almeno 100 milioni di nodi che succhiano centinaia di migliaia di kilowatt per ora ogni anno, totalizzando una domanda complessiva fino a 290 miliardi di kwh (kilowatt-ora). Se si aggiunge la corrente necessaria per costruire e operare chip, computer, periferiche non collegati in alcun network, si sale di un ulteriore 13 per cento.
Secondo alcuni esperti, sembra ragionevole pensare che, mantenendo tali ritmi di crescita, entro i prossimi dieci anni almeno metà della corrente elettrica nazionale sarà impiegata per far funzionare l’economia digitale via Internet.