Avevo già raccontato su queste pagine di una coincidenza temporale tra le novità del museo All About Apple e quelle dell’associazione Libreitalia. Nove mesi dopo, sabato scorso, si è ripetuta una congiunzione astrale analoga.
L’altroieri infatti All About Apple ha aperto ufficialmente al pubblico la nuova sede del museo, al centro della nuova Darsena di Savona. Negli stessi minuti LibreItalia teneva la seconda Conferenza annuale.
#storify della bellissima giornata di ieri fatto dalla nostra mitica Presidente @suxsonica #sololibrecosebelle https://t.co/b2gDlA21os
— libreitalia (@libreitalia) November 29, 2015
Chi conosce la storia del museo sa che si tratta di una seconda vita, dopo avere superato ostacoli e difficoltà che avrebbero travolto qualsiasi entità priva di una vera passione. Per quanto riguarda LibreItalia, la prima conferenza la organizza qualunque associazione; è dalla seconda in poi che si vede se c’è sostanza. LibreItalia c’è e di recente, per dire, ha convinto il Ministero della Difesa a convertire a LibreOffice 150 mila postazioni di lavoro. Se ne parla anche nello streaming della manifestazione.
Altri numeri interessanti, il fatto che da sessantatré mesi consecutivi LibreOffice conquisti nuovi sviluppatori software, fenomeno unico nel software libero, e che i committer (quanti hanno contribuito almeno una volta al codice) abbiano passato quota mille.
I numeri di Savona sono di altro tipo, ma parlando di eventi è capitato che si presentasse Mauro Sabbione, collegasse un alphaSyntauri a un Apple II acceso dopo trentadue anni di limbo e accennasse dal vivo Vacanze romane, per poi promettere un concerto nel prossimo futuro.
Mauro Sabbione, ex tastierista dei Matia Bazar annuncia un concerto con AlphaSyntauri e Apple ][ #aaatrepuntozero pic.twitter.com/kARNEPoXNR
— AllAboutApple Museum (@aaamuseum) November 28, 2015
Sono due forme diverse di follia, quella solida, razionale ed energizzante, che porta a realizzare imprese impossibili. Sono più pazzi quelli che sfidano la portaerei Office con un software libero realizzato da programmatori volontari o appassionati di retrocomputing che danno vita, in Italia, al museo Apple più autorevole del mondo? (Da notare che quello Apple è il percorso principale della visita, non l’unico: l’altroieri era visibile un ricco campione di protagonisti dello home computing degli anni ottanta, macchine Sinclair e Commodore a fare la parte del leone).
Lascio valutare la classifica a chi si voglia prestare. Intanto ricordo che ambedue le realtà cavalcano l’onda invece che galleggiare, quindi vivono perennemente un passo avanti, nelle idee e nelle iniziative concrete, rispetto alle risorse a disposizione. Meritano sostegno, attenzione, evangelizzazione, contributi. Pazzi che suscitano progresso e cultura.
Ora attendo la prossima cronocoincidenza.