I problemi connessi al passaggio all’anno 2000 da parte dei sistemi informatici potrebbero avere “effetti devastanti come l’inquinamento di acque potabili o l’emissione nell’aria di agenti inquinanti particolarmente tossici”. Lo ha dichiarato, durante una conferenza organizzata dalla California Environmental Business Council, Fred Leif, portavoce dell’agenzia americana per la protezione ambientale, l’EPA.
Il 1° gennaio del 2000, un certo numero di computer utilizzati nella gestione di banche dati, crederanno di essere tornati al 1° gennaio del 1900. Di conseguenza, alcuni di questi, si metteranno a funzionare in modo anarchico, altri si metteranno a fornire dati sbagliati, altri ancora smetteranno semplicemente di funzionare.
Secondo gli esperti sarà sufficiente che una pompa o una valvola comandati dal sistema informatico impazzito di un impianto di depurazione, smetta di funzionare per rendere tossica l’acqua di un’intera città. Un test effettuato su una piattaforma nel Mare del Nord da Philips Petroleum, ad esempio, ha provocato il corto circuito di un sistema d’allarme per il controllo dell’emissione nell’aria di solfuro d’idrogeno, un gas mortale. Se non si fosse trattato di una simulazione il gas si sarebbe liberato nell’aria senza che il sistema d’allarme lo segnalasse.
Dal canto suo la Food and Drug Administration, l’organismo statunitense incaricato di controllare i prodotti farmaceutici e alimentari e il dipartimento della sanità, stanno facendo grosse pressioni nei confronti dei fabbricanti di materiale sanitario perché dichiarino pubblicamente quali dei loro sistemi informatici sono in grado di riconoscere l’anno 2000. Le conseguenze, anche in questo caso, potrebbero essere devastanti.