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Parsons nuovo presidente di AOL TW. Preoccupazioni sul futuro del gruppo

20 Gennaio 2003

Parsons nuovo presidente di AOL TW. Preoccupazioni sul futuro del gruppo

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Tocca a Richard Parsons, attuale direttore di AOL Time Warner, ricoprire la carica di presidente del consiglio di amministrazione del mega gruppo.Una scelta che pone nelle mani di un uomo …

Tocca a Richard Parsons, attuale direttore di AOL Time Warner, ricoprire la carica di presidente del consiglio di amministrazione del mega gruppo.
Una scelta che pone nelle mani di un uomo solo i destini del gigante americano dei media, non senza suscitare preoccupazioni sulla gestione.

Alla fine, dunque, la scelta su chi doveva ricoprire la carica lasciata da Steve Case è ricaduta sull’interno dell’azienda, dopo che si erano sparse voci sull’arrivo di Mel Kamazin (numero due di Viacom) al posto di Parsons alla direzione.

Voci che erano state prima espresse dalla banca d’affari Merryl Lynch, riprese poi dal New York Post. “Non c’è un’oncia di verità in quello che è stato stampato dal New York Post riguardo Mel Kamazin – aveva commentato seccamente un portavoce di AOL TW – Non c’è stata alcuna discussione e non prevediamo di averne”.

I membri del consiglio di amministrazione hanno eletto Parson come presidente “all’unanimità”, come ben ribadito in un comunicato uscito alla fine della riunione.

Un successo personale per Richard “Dick” Parsons, afro-americano cinquantenne (membro della commissione americana per l’e-commerce) e segna la vittoria definitiva dei “vecchi” media su Internet all’interno del gruppo.
Il 16 maggio, dunque, sederà sulla poltrona più importante di AOL TW, quella che era stata di Case il fondatore visionario di AOL e principale motore della fusione con Time Warner.

Parson aveva già “fatto secco” Gerald Levin, l’altro artefice della mega fusione. Il nuovo direttore ha subito saputo intendersi con i membri del consiglio di amministrazione, grazie alle sue capacità diplomatiche e al suo pragmatismo, ben lontano dalla spinta visionaria di Case.

Arrivato in piana crisi del gruppo, Parsons si è subito rimboccato le maniche e avviato una politica di risanamento, dopo aver piazzato uomini di fiducia nel posti chiave.
Adesso ha lui tutto in mano.

E pensare che, all’inizio di gennaio, un gruppo di esperti della Conference Board, istituto privato, aveva fortemente raccomandato di non mischiare le funzioni di direttore con quelle di presidente del consiglio di amministrazione. Raccomandazione, come si vede, caduta nel nulla.

Adesso, tutti si domandano quale sarà il futuro di AOL e c’è chi già parla di una sua vendita e, quindi, di un divorzio, non prima di avergli ridato ossigeno.
Ma c’è da affrontare il caso giudiziario del falso in bilancio, un pericolo di cui sono consci gli amministratori di AOL TW.

Questi hanno tenuto a precisare nel comunicato della nomina di Parsons, che il governo dell’azienda è una delle loro principali preoccupazioni e assicurano che gli amministratori non avranno funzioni operative in seno all’azienda.

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