Se Microsoft fa di tutto per non farsi smembrare (pericolo ormai scongiurato) e, soprattutto, per non perdere il suo monopolio sui sistemi operativi e il suo potere su Internet, c’è una grossa società che il problema di un possibile trust se lo è posto e cerca di risolverlo.
L’azienda è la Palm, la famosa firma dei PDA e minicomputer, che ha ufficializzato la separazione della sua divisione software (che produce il sistema operativo PalmOS) dalla sua divisione Materiale, che produce i personal assistant che utilizzano solo quel sistema operativo.
Palm si è posta il problema malgrado non abbia più il quasi monopolio del settore che deteneva fino a due anni fa.
La concorrenza, infatti, si è fatta sentire duramente e nuovi fabbricanti si sono inseriti, come Handsprings (fondata da alcuni degli inventori di Palm) con i prodotti della serie Visor.
Se sulla parte hardware non è più il leader assoluto, sulla parte software è ancora molto potente. Il sistema operativo PalmOS ha ancora l’80 % del mercato dei PDA negli Stati Uniti. Questo sistema è utilizzato, oltre che sui Palm, anche dal concorrente Visor e dai prodotti Sony e si prevede che equipaggerà anche i nuovi prodotti della Samsung e della Kyocera.
Alla base della divisione, poi, c’è anche una visione strategica. Dotare la divisione software di una società vera e propria, servirà a rintuzzare i ripetuti attacchi di Microsoft che, con il suo sistema PocketPC ha raggiunto presto il 20 % del mercato.
Autonoma, la nuova società potrà sviluppare una propria strategia e siglare intese di collaborazione senza che i possibili soci si debbano preoccupare di un possibile aumento delle vendite di personal assistant da parte di Palm.
Una visione corretta e lungimirante.