L’azienda americana Palm, leader mondiale dei computer palmari, malgrado i recenti problemi finanziari è convinta di un futuro radioso, grazie al formidabile potenziale rappresentato dal mercato delle aziende.
“Palm è un fenomeno partito dalla base, che evolve rapidamente verso nuovi standard informatici per le imprese di ogni grandezza”, ha dichiarato Carl Yankowski, amministratore di Palm in un intervento al TechXNY a New York citato dalla France Presse.
È stata la Palm, dopo l’uscita nel 1996 del primo computer palmare a creare questo segmento del mercato informatico.
Da allora ha venduto 13,7 milioni di Palm e più di 16 milioni di PDA che utilizzano un sistema operativo Palm.
Da agende elettroniche comode da tenere nel taschino, si sono trasformate via via in veri e propri mini computer, in grado di scambiare messaggi, accedere a Internet e ascoltare musica in formato MP3.
Adesso, da fenomeno che aveva come target i privati, sta entrando nel mondo aziendale.
I PDA permettono a qualsiasi impiegato lontano dal proprio desktop di accedere agli elenchi dei clienti, di conoscere le quantità di prodotto a magazzino e di passare gli ordinativi.
Uno strumento più comodo per venditori e rappresentanti, rispetto al tradizionale computer portatile: più leggero e più semplice da utilizzare anche in condizioni precarie.
Avvalendosi di uno studio della società di consulenza IDC, Yankowski stima che le imprese aquisteranno più del 50 % di tutti i computer palmari entro due anni.
Secondo alcuni analisti, però, il punto debole di Palm è la tecnologia wireless di cui è sprovvista e che fa dire che “Palm ha poco da offrire alle aziende”.