L’industria discografica ha già perseguito, per i medesimi motivi, 2.947 persone nei soli Stati Uniti e ha annunciato 247 processi in Danimarca, Germania, Italia e Canada.
perseguirà penalmente 24 persone in Danimarca per scambio di file musicali. Ha inoltre avvertito che la Gran Bretagna, la Francia e la Svezia potrebbero essere aggiunte all’elenco dei paesi interessati da processi
L’industria musicale ha voluto far sapere che questa nuova ondata di processi europei, contro chi scambia illegalmente file musicali online, si va a inserire in un più ampio quadro generale di offensiva contro la pirateria mondiale.
Jay Berman, presidente dell’IFPI, ha aggiunto che uno dei prossimi obiettivi delle azioni legali sarà il Giappone, secondo mercato musicale mondiale, dal momento che le vendite di musica in questo paese continuano a calare.
L’industria musicale considera lo scambio massiccio di musica gratuita online primo responsabile del vertiginoso calo delle vendite di settore. Un anno or sono, le case discografiche avevano lanciato una campagna per promuovere i siti di musica online autorizzati, come iTunes di Apple, e, allo stesso tempo, hanno continuato a perseguire gli utilizzatori dei sistemi peer-to-peer.
A un anno di distanza, riferisce l’IFPI, questa strategia incomincia a funzionare: i file musicali illegali presenti sulle reti P2P diminuiscono, mentre cresce la consapevolezza dei consumatori che lo scambio di file è un’attività illegale.
“Il numero dei file disponibili online illegalmente era di 700 milioni nel mese in corso, un calo del 30% rispetto al miliardo e più del giugno 2003”, ha commentato l’IFPI. Secondo un sondaggio commissionato da quest’ultima, poi, il 70% delle persone intervistate in Europa sa che è illegale scambiare musica protetta dal diritto d’autore. Nonostante questi successi, comunque, l’IFPI intende mantenere il pugno di ferro, moltiplicando i processi.
L’IFPI ha recentemente segnato un importante punto a suo favore, in occasione della vittoria riportata dinanzi a un tribunale tedesco contro un giovane di 23 anni che aveva una raccolta di 6.000 file Mp3 archiviati sull’hard disk del suo computer e altri file salvati su 70 Cd. L’imputato ha accettato di pagare 8.000 euro, a titolo di risarcimento danni.
In Italia sono 30 le persone perseguite per violazione del diritto d’autore, in attesa di processo. In Danimarca 17 persone hanno accettato di pagare, in media, 3.000 euro ciascuna, come indennizzo per avere scambiato file musicali illegalmente; altri 23 danesi stanno trattando l’importo da versare.