La concorrenza sull’Internet ad alta velocità inizia a farsi sentire negli Stati Uniti, dove gli operatori cavo rifiutano di vendere spazi pubblicitari alle compagnie telefoniche.
Il motivo è semplice: vogliono impedire la promozione delle linee DSL, concorrenti dirette del cavo per l’accesso a banda larga a Internet.
Il New York Times ne parla in un articolo, descrivendo come sia nelle grandi città come New York, sia nei piccoli centri, gli operatori via cavo dicano “no grazie” alle compagnie telefoniche che vogliono comprare spazi pubblicitari per vantare i meriti delle loro linee DSL (Digital Suscriber Line) che permettono accessi ad alta velocità a Internet sulle linee telefoniche esistenti.
Secondo le associazioni dei consumatori, questo atteggiamento delle compagnie via cavo è anticoncorrenziale visto che hanno ricevuto un trattamento preferenziale da parte del governo.
Secondo il quotidiano americano, una di queste associazioni, la Consumers Union chiederà all’autorità americana per la concorrenza (la FTC) di aprire un’inchiesta su questo comportamento.
Sebbene il mercato dell’accesso a banda larga sia ancora agli inizi, i modem cablati hanno già conquistato una larga parte del mercato.
Forniscono, infatti, la banda larga a 4,7 milioni di famiglie, contro i 2,2 milioni di abbonati alle linee DSL, secondo una ricerca dello Yankee Group di Boston, mentre sono 100 mila le famiglie che si connettono a Internet attraverso i servizi satellitari.