L’immenso mondo di Internet, fonte di novità per alcuni e ancora sconosciuto per altri, è in grado di offrire innumerevoli realtà capaci di ampliare la nostra conoscenza, i nostri orizzonti e, se utilizzato nel modo migliore, può diventare strumento di insegnamento sia per adulti sia per ragazzi.
Un semplice gioco virtuale, ad esempio, a seconda che tratti di guerra, combattimenti, gare automobilistiche o solidarietà, insegna tipologie di comportamento diverse una dall’altra.
Questo è il caso di Food Force, il videogioco sviluppato dal Pam(Programma alimentare mondiale) e presentato ieri a Roma finalmente in versione italiana. Nato dalla coproduzione tra Rainet e il Pam, Food Force è destinato ai giovani di età compresa tra gli 8 e i 13 anni e si pone come fine quello di sensibilizzare l’universo di bambini e ragazzi sui problemi della fame del mondo. Tema, purtroppo, sempre presente e costante.
Il videogioco è dedicato alla memoria di un’operatrice umanitaria del Pam, morta in un incidente aereo mentre si recava in missione in Kosovo. Proprio lei aveva avuto per prima l’idea di dare vita ad un gioco simile.
Lo scopo di Food Force non è quello di uccidere il proprio rivale o di partecipare a gare sportive a bordo di super-veicoli. I protagonisti, cinque per l’esattezza, sono operatori umanitari con l’obiettivo di fornire aiuto e sussistenza alla popolazione dell’isola immaginaria di Sheylan situata nell’Oceano Indiano, messa in ginocchio da guerra e carestia.
Il videogioco ha già riscosso un enorme successo. Infatti, tre milioni di persone lo hanno già scaricato da Internet.
Per giocare con Food Force non bisogna fare altro che scaricare gratuitamente il gioco direttamente dal sito.