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Open source per PlayStation Sony, incerti i primi passi di Caldera International

11 Giugno 2001

Open source per PlayStation Sony, incerti i primi passi di Caldera International

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Dopo la versione Linux della PlayStation2, in arrivo software free stile-GNU per la console originale. Lanciata anche in Italia Caldera International

Modificando i propri progetti operativi, recentemente Sony ha diffuso la versione Linux della PlayStation2. Ciò dietro la forte pressione degli utenti di tutto il mondo, che in migliaia sono accorsi a firmare l’apposita petizione in circolazione online. Notizia forse già vecchia per più di qualcuno. Meno noto è però certamente un annuncio dei giorni scorsi seguito all’exploit PlayStation2-Linux. La società ceca Blokman Trading ha appena diffuso una versione di prova del kernel 2.4 in grado di girare sulla PlayStation originale, meglio nota in gergo come PSone. Mentre quindi il pinguino s’insinua in ogni ambito informatico, si svolgono le presentazioni ufficiali in vari paesi (Italia inclusa) di Caldera International, azienda nata dalla fusione tra SCO e Caldera Systems. Una fusione che, almeno per ora, non sembra però produrre buoni frutti: il bilancio del secondo trimestre 2001 vede infatti perdite pari a 11,7 milioni di dollari, ovvero meno 29 cent ad azione, pur a fronte di previsioni fissate su meno 23 cent.

“Nostro obiettivo è trasformare sia la PlayStation che la PlayStation2 in un computer desktop di basso costo.” Così esordisce Vadim Veshchezerov, fondatore e responsabile di Blokman Trading, l’azienda ceca che sta diffondendo una versione gratuita della porta Linux per la console originale, chiamata Runix. Il relativo software verrà quanto prima messo in circolazione sotto la tipica GNU General Public License. La release beta di Runix è prevista per luglio, mentre quella finale in ottobre. Inoltre, entro fine anno dovrebbe arrivare un kit di sviluppo software e una suite stile-office per Linux in grado di girare sulla PlayStation. Non basta ancora? Ecco infine che Blokman Trading annuncia una porta anche per la PlayStation2, pur se in data da stabilirsi. (Il kernel Runix è disponibile su http://www.runix.ru, un download da 26MB).

Va ricordato come, pressoché a furor di popolo, Sony ha da poco messo a punto una versione Linux della popolare PlayStation2, tenendola però sotto stretto controllo. Finora ne ha realizzato non oltre 1.000 esemplari, i quali saranno messi in commercio in estate e funzioneranno soltanto sulla versione giapponese della console. Questo LinuxKit include un DVD con relativo software, hard drive da 40GB, tastiera e mouse. ovviamente il progetto di si spinge molto più in là, aprendo le porte (e le frontiere) ad un altro interessante filone di sviluppo, oltre che ad un mercato dall’elevato potenziale commerciale, vista la notorietà globale delle due console Sony. È quindi certamente il caso di seguirne da vicino gli sviluppi futuri.

Viene nel frattempo presentata al pubblico mondiale Caldera International, azienda nata dalla recente fusione tra SCO e la più nota Caldera Systems. In realtà quest’ultima ha inglobato la Santa Cruz Operations, la cui attività è centrata sull’ambiente Unix. Ennesima operazione tesa ad ampliare le capacità operative in un periodo di netta crisi per parecchie società del giro Linux ed high-tech. La nuova entità mira dunque a coprire le svariate esigenze di business di ogni livello riguardo il software per server, da quelli low-end fedeli a Linux fino ai sistemi high-end che girano su Unix. Va doverosamente aggiunto come le varie strategie lanciate finora da Caldera per client e server in ambiente Linux le abbiano consentito tra l’altro di aprire uffici in 82 paesi con oltre 15.000 rivenditori nel mondo. Un successo che dovrebbe ora espandersi (almeno nelle speranze generali) alla fornitura di pacchetti e supporto per entrambi i sistemi operativi. Il tutto sotto il motto “Unifying UNIX with Linux for Business” appositamente coniato da Caldera International, la cui presentazione italiana avverrà a Milano (Hotel Michelangelo, 18 giugno) e Roma (Hotel Melià, 19 giugno) alla presenza del CEO Ransom Love.

Peccato che però finora tale operazione non abbia prodotto risultati positivi. Prima il licenziamento (in aprile) di 32 impiegati – il 17 per cento della forza lavoro complessiva – a seguito della inevitabile ma negativa “fase di ristrutturazione” seguita alla fusione con SCO. Ora la notizia di un bilancio ancor più in rosso del previsto. Chiusi a fine aprile, i dati del secondo trimestre fiscale per il 2001 vedono perdite pari a 11,7 milioni di dollari, con un meno 29 cent per ogni azione. Gli esperti prevedevano una quota di meno 23 cent. Nel medesimo periodo dello scorso anno, le perdite erano di 32 cent, 25 cent nel trimestre precedente. Entrata in borsa nel marzo 2000 con 14 dollari ad azione oggi i titoli Caldera vengono trattati sotto i due dollari. Un andamento complessivo che riflette quindi i segnali negativi già noti, a conferma del periodo tutt’altro che brillante per i distributori open source (ma non solo.) La press release ufficiale riporta infine le previsioni per il prossimo trimestre: perdite comprese tra 14 e 15 milioni di dollari, inclusi circa due milioni dovuti ai costi di ristrutturazione successivi all’acquisizione di SCO. Ci si augura che

Dulcis in fundo, una notizia da rivisitare quanto prima. Si affilano le armi per un bollente confronto sull’open source. La O’Reilly Open Source Convention di San Diego (26 luglio) ospiterà un dibattito tra il Senior Vice Presidente di Microsoft Craig Mundie e Michael Tiemann, chief technical officer per Red Hat. Alcune recenti schermaglie hanno riscaldato a sufficienza gli animi, incluso un secco intervento di Linus Torvalds. Un evento da non perdere.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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