Se anche una “casa chiusa” decide di farsi pubblicità su Internet, vuol dire che la rete è diventata un buon mezzo per pubblicizzare le proprie attività e prodotti.
Anche se le attività e i “prodotti” non sono proprio quelli usuali del commercio tradizionale o del commercio online.
La più celebre “casa chiusa” di Rio, Vila Mimoza, a fatto il suo ingresso ufficiale su Internet e presenterà i suoi “servizi” sul Web a partire da questo mese.
Il sito per ora è “under construction” e chi scrive non è riuscito a contattarlo per motivi tecnici e sembra non funzionare.
La “villa” è null’altro che una cooperativa di circa 1.500 prostitute che operano, mi si passi il termine, in 70 piccole case nel quartiere Vila Mimoza, il più vecchio casino di Rio e sede dell’associazione delle prostitute di Rio.
Da qui era partito il movimento di rivendicazione negli anni ’70.
Grazie alla cooperativa il quartiere è stato gestito in modo esemplare (è una delle zone più “calde” della città) e questo da credito all’associazione di prostitute che è riuscita a imporre il divieto di uso di droghe e della prostituzione maschile.
Non solo. Anche furti e zuffe tra clienti sono rarissime.
Con questa operazione, dunque, l’associazione spera di attirare la clientela dei quartieri ricchi della città e anche gli stranieri (che, nella maggior parte dei casi, vanno con uno scopo preciso…).
La prostituzione in Brasile non è reato salvo nei casi di istigazione o quando si tratta di minori.