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Oltre l’anno 2000, altri problemi per i computer del futuro

21 Luglio 1999

Oltre l’anno 2000, altri problemi per i computer del futuro

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I problemi relativi alle date dei computer continueranno a creare problemi ben oltre la fatiditica notte a cavallo del nuovo millennio. Sono infatti diverse le applicazioni e i sistemi che, …

I problemi relativi alle date dei computer continueranno a creare problemi ben oltre la fatiditica notte a cavallo del nuovo millennio. Sono infatti diverse le applicazioni e i sistemi che, grazie al medesimo “abbaglio” preso dai programmatori sulle date a due cifre, rischiano di bloccarsi allo scoccare di date altrettanto fatidiche. Dato che la gran parte del software possiede un numero limitato di cifre per rappresentare il tempo e la data del computer, quando si raggiunge il limite prefissato tale data viene costretta a ricominciare da capo, tornando a zero. Il punto è che molto software è vulnerabile alle date stabilite decenni addietro, poichè il nuovo software spesso non fa altro che utilizzare i vecchi codici delle passate versioni.

Succede così che, mentre il limite di tempo stabilito per la maggior parte dei programmi è di pubblico dominio, lo stesso non si può dire per quelle applicazioni il cui tempo limite si trova incapsulato in profondità nel codice originario, creando così potenziali e sconociuti empasse per l’intero sistema. Un problema noto, il cosiddetto Anno 2038, riguarda le macchine Unix che a quella data raggiungeranno il proprio tempo limite. Mentre per il software Microsoft il blocco è fissato a date variabili tra il 1999 e i secoli a venire. Ad esempio, il linguaggio Visual C++ della stessa Microsoft, utilizzato per scrivere programmi un po’ in tutta l’industria informatica, ritornerà a zero nel 2036, potendo così causare — almeno potenzialmente — veri e propri disastri per applicazioni d’uso comune.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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