Il 2003 verrà ricordato come “l’anno zero” dell’applicazione delle tecnologie “senza fili” agli autoveicoli, la cesura tra la preistoria e la storia vera e propria. Fino a oggi, infatti, le tecnologie wireless hanno trovato posto in automobili, camion e simili in collegamento a applicazioni verticali: telefono cellulare, geolocalizzazione (GPS), antifurto. Questa fase può ormai considerarsi terminata per passare alla successiva, quella probabilmente più “vera”, basata sul concetto di sistema.
Gli analisti concordano nel vedere un parallelo tra lo sviluppo dell’applicazione dell’elettronica alle automobili, “vecchia” di trent’anni, e quella del wireless. Anche nell’elettronica si è passati da soluzioni puntuali, a partire dalle centraline di controllo dell’iniezione di carburante, all’integrazione, oggi sempre più diffusa, di vere e proprie reti di bordo che collegano sensori, attuatori, controller, ognuno visto come un nodo intelligente. La “fase 2” del wireless veicolare segue lo stesso percorso, questa volta fornendo alla rete di bordo uno o più sbocchi di comunicazione con l’esterno e l’interno del veicolo, e trasformandolo in un unico nodo della rete globale.
Questo passaggio concettuale spingerà il mercato a un vero e proprio balzo dimensionale in quanto l’integrazione di una infrastruttura di comunicazione wireless di bordo diventa molto più agevole da considerare una dotazione di serie di un veicolo in quanto non è esplicitamente legato a una applicazione o a una specifica marca che forzatamente viene vista come “optional obbligatorio” (è il caso delle autoradio di serie). In base alle dichiarazioni di intenti delle maggiori case automobilistiche, gli analisti prevedono così che cinque anni saranno decine di milioni le automobili dotate di serie di collegamenti wireless. Allied Business Intelligence, per esempio, calcola a 25 milioni il numero delle automobili che nel 2008 saranno online a partire dalla fabbrica. Mancano dati invece sull’after market, che però sarà probabilmente concentrato sulle periferiche della rete di bordo. Per confronto, a fine 2003 saranno 200.000 i veicoli dotati di wireless “sistemico” in tutto il mondo (escluse le applicazioni militari).
Quanto alle tecnologie, gli analisti ritengono che la scelta definitiva degli standard di mercato non sia stata ancora effettuata. La prima automobile “senza fili” di fabbrica nel 2003 è stata la Saab 9-3 con la sua dotazione Bluetooth e già l’anno prossimo si attendono auto Bluetooth-enabled almeno da Acura, Audi, Lexus, Lincoln, Maybach (fascia altissima Daimler-Chrysler) e Toyota. Questo però non significa che Bluetooth sarà la tecnologia tuttofare e nemmeno quella dominante. Bluetooth per sua natura è adattissimo a fornire l’infrastruttura per una PAN (Personal Area Network), che consente per esempio il collegamento alla rete del veicolo di apparecchiature personali come telefoni cellulari, lettori CD-DVD portatili, palmari e laptop. Per altri tipi di applicazioni la scelta possibile è molto ampia e comprende almeno Ultra Wideband, RFID (Radio Frequency Identification), 802.11, 802.16 (WiMAX), 802.20 e satellite.
Particolarmente interessante per le applicazioni veicolari si ritiene sarà una tecnologia basata sullo standard IEEE 802.11, lo stesso del Wi-Fi ma diverso da questo e denominata DSRC, per Dedicated Short Range Communication. Il DSRC, la cui finalizzazione come standard s prevede avverrà entro il 2004, si basa sullo standard 802.11a e lavora alla frequenza di 5,9 GHz. Inizialmente concepito come strumento per l’effettuazione a distanza di pagamenti (es. pedaggi), una specie di “super-Telepass”, il DSRC si è rapidamente evoluto in una sistema di comunicazione veicolo – bordo strada di uso generale.
Questi temi, e le applicazioni che verranno costruite sul robusto basamento dell’approccio sistemico al wireless veicolare, verranno affrontati dai protagonisti del mercato nel corso dell’Infomobility Forum organizzato da Wireless e Centro Sviluppo il prossimo 25 novembre presso il Lingotto di Torino.
La partecipazione all’evento è gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili e previa registrazione sul sito www.infomobilityforum.com.
La manifestazione vedrà la partecipazione di tutti i principali operatori italiani del settore e, per la prima volta, delegazioni ufficiali provenienti da Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera comprendenti società impegnate nello sviluppo di servizi telematici e di infomobilità.