Un refuso può costare caro, come nel caso di MP3.com che dovrà ripresentarsi davanti a un tribunale americano.
La colpa, però, questa volta non è del sito ma di un errore nella sentenza che obbligava il sito a versare 300 mila dollari invece che tre milioni di dollari per violazione dei diritti d’autore.
E così un giudice newyorchese ha ordinato un nuovo processo.
La decisione è stata presa dal giudice Jed Rakoff che ha spiegato, come riporta la France Presse, che non aveva “alternative ragionevoli che rigiudicare il caso” visto l’errore sulla cifra esatta decisa dalla giuria.
MP3.com, in odore di acquisto da parte del gruppo Vivendi Universal, è stato condannato a versare la cifra di 296.873 dollari a diversi querelanti per violazione dei diritti d’autore.
Sono stati due giurati ad avvertire la corte che era stato dimenticato uno zero e che l’ammontare totale dei danni e interessi arrivava quasi alla cifra di 3 milioni di dollari.
La colpa sembra essere di uno dei componenti la giuria, il cui computer palmare sembra aver toppato mentre scriveva la cifra.
Universal ha già fatto sapere che questo errore non ha alcun peso sulla offerta di acquisto di MP3.com e sugli accordi amichevoli conclusi da MP3.com in casi della stessa natura.
“In specifico – spiega Universal – non tocca nessuno degli accordi amichevoli conclusi con altri grandi gruppi di edizioni musicali”.
MP3.com, infatti, aveva già versato circa 150 milioni di dollari a cinque leader mondiali del disco, tra i quali proprio Universal Music, per risolvere amichevolmente le cause.
Tuttavia, il sito continua ad essere contestato in tribunale da altre case discografiche per gli stessi motivi.
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