Si parla poco di una tecnica che ha visto una notevole crescita e, di conseguenza, ha portato notevoli risparmi ai ricercatori, grazie a Internet: il calcolo condiviso.
Una tecnica che permette di non dover acquistare costosi supercomputer e risolve i problemi di calcolo complessi che richiederebbero tempi biblici.
La società giapponese, NTT Data Corporation, società del gruppo di telecomunicazioni Nippon Telegraph and Telephone Corp. (NTT), ha annunciato di aver collegato migliaia di computer attraverso Internet e di aver realizzato in 132 giorni un lavoro che avrebbe occupato un computer isolato per 611 anni.
È la prima volta che in Giappone si tenta un lavoro con il calcolo distribuito in Rete, dove ogni computer collegato compie una piccola parte di una gigantesca operazione.
Un successo che ha spinto la società a mettere in vendita un servizio di questo tipo.
“Il progetto è stato realizzato esattamente come previsto, – spiega con perfetto stile giapponese un portavoce della NTT Data – siamo già in trattative con molti clienti per questo prodotto”.
In aprile sono partiti i test, con il collegamento di 12.206 computer di privati, scelti attraverso Internet.
Questi hanno accettato di scaricare un programma sul loro computer che gli ha permesso di condividere il carico di lavoro di due progetti scientifici.
Uno concerneva il genoma umano (su cui molti stanno eseguendo esperimenti) e l’altro la capacità di trasmettere la luce di diversi materiali, in vista della realizzazione di un computer che usi proprio la luce.
La società ha dichiarato che il suo servizio di calcolo distribuito sarà fatturato all’incirca tra i due e i tre milioni di yen ogni cento computer utilizzati (circa 14.770 e 22 mila euro).
La società (che gestisce anche le linee voce e dati in Giappone) installerà il suo sistema di collegamento tra computer dei suoi clienti su una intranet molto veloce, in vista della commercializzazione nel marzo del prossimo anno.
I clienti potenziali, spiega la società, saranno all’inizio istituti di ricerca e università.