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Novità da MandrakeSoft e SuSE, fino al Grid Engine Project

30 Aprile 2002

Novità da MandrakeSoft e SuSE, fino al Grid Engine Project

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Aggiornamenti dalla scena europea, con lanci e progetti dei due maggiori distributori Linux.

Si parte con le buone notizie diffuse dalla francese MandrakeSoft: il secondo trimestre dell’anno fiscale 2001-2002 (gennaio-marzo) si è chiuso con un netto incremento delle entrate. Con un più 155 per cento, pari a quasi un milione di euro, il bilancio positivo spiana altresì la strada a previsioni almeno altrettanto rosee per i prossimi mesi, a seguito del recente lancio della versione 8.2 di Mandrake Linux. Cosa che invece non si ripeterà per nei periodi successivi, quando gli efficaci effetti di un tale lancio saranno inevitabilmente scemati. L’incremento delle vendite, in salita fin dall’autunno dello scorso anno, costituiscono un buon segnale a sostegno delle nuove iniziative dell’azienda. In particolare, l’avvio di vendite in proprio direttamente sul web ha rapidamente toccato il 22 per cento del totale, mentre quelle condivise con Hewlett-Packard raggiungono ora il 16 per cento. Importante anche il successo ottenuto dal MandrakeClub (ovvero, il tipico User Group riservato a utenti di Mandrake Linux): gli abbonamenti annuali hanno generato quasi mezzo milione di euro nel primo semestre di attività.

Di pari passo va notato il ridimensionamento dei tradizionali canali di vendita, in sintonia con la crisi generale del mercato, le cui entrate complessive si assestano appena sul 51 per cento del totale. Diminuisce anche la dipendenza dal maggiore distributore statunitense, Macmillan, ora assestasi al 35 per cento rispetto al 51 per cento di un anno fa. Salgono anche gli introiti relativi all’offerta di servizi (+ 271 per cento, 9 per cento del totale lordo). Nel complesso quindi si tratta di ritorni più che positivi, a testimonianza delle scelte felici operate recentemente della software house parigina; ritorni che fanno sperare per un ulteriori rafforzamento della presenza sul mercato internazionale, grazie anche a iniziative di supporto in arrivo, riduzioni di spesa e incremento delle quote di capitale.

Invece dalla Germania ecco SuSE, rivale diretto di MandrakeSoft, annunciare che la nuova versione del proprio sistema Linux non includerà la più recente edizione di StarOffice. Motivo? Le tariffe ora richieste da Sun, produttore del software, sarebbero inutilmente finite sulle spalle degli utenti. Si tratta in realtà dell’ennesima questione controversa in ambito open source, visto che la stessa Sun sta lavorando con sviluppatori esterni alla messa a punto di OpenOffice, pacchetto del tutto gratuito e open source che offre gran parte delle opzioni già presenti in StarOffice 6.0. Secondo Sun ed altre aziende high-tech, fine la decisione di far pagare il programma potrebbe risultare strategicamente verso un obiettivo-chiave: l’adottamento dello stesso programma da parte della grande industria e delle corporation.

Un passo già intrapreso, ad esempio, proprio da MandrakeSoft, che ha incluso StarOffice 6.0 in Mandrake Linux 8.2, pur con un innegabile elemento di confusione — rendendola disponibile soltanto agli abbonati paganti del proprio User Group. Scenario a dire il vero poco chiaro anche in casa SuSE, considerando la dichiarazione di uno dei manager, Malcolm Yates: “Sun è abbastanza cortese da non imporci tariffe per StarOffice 6.0, onde non perdere importanti canali di distribuzione.” Invece il dirigente Jurgen Geck così spiega la recente decisione della società tedesca: “Non avrebbe avuto senso presentare un’applicazione proprietaria all’interno di un codice basato sull’open source.” Contraddizioni che forse avranno qualche ripercussione sull’andamento della nuova distribuzione SuSE, la quale non manca però di includere la versione 5.2 di StarOffice e una beta di OpenOffice 6.0 (oltre al fresco KDE 3.0).

Interessante notizia a latere, l’accoppiata Sun-SuSE sta impegnandosi parecchio nel lancio del progetto Grid Engine. Il pacchetto Professional di SuSE Linux 8.0 includerà infatti una versione open source del Grid Engine 5.3. Brevemente, si tratta di un progetto finalizzato a facilitare l’adozione delle soluzioni di distributed computing. Sponsorizzato da Sun e ospitato da CollabNet, il Grid Engine Project cura la diffusione di un’ampia mole di risorse e software per il management. In pratica di tratta dell’espansione di pratiche ormai consolidate note con nomi diversi (dai semplici cluster alle complesse compute farm). Lanciata lo scorso anno da Sun, l’iniziativa rientra sotto la cosiddetta Sun Industry Standards Source License: i sorgenti sono in libera distribuzione, ma le modifiche successive non devono essere necessariamente condivise (“free non-copylefted license” nella definizione della Free Software Foundation). Un’architettura a griglia che ha visto una crescita assai rapida: secondo Peter Jeffcock, portavoce di Sun, sarebbero oltre 4.000 le unità oggi attive, con quasi 300 i programmatori che vi lavorano in ogni parte del mondo. Un sistema che appare di grande utilità per quel gran numero di business e industrie che necessitano di macchine con notevole potenza ma ad intervalli irregolari. Proponendosi come prima distribuzione Linux ad offrire il livello-base di un siffatto motore, SuSE mira così ad allargare ulteriormente il proprio mercato, puntando chiaramente all’ambito high-end professionale.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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