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Nonostante il vantaggio nella telefonia mobile, le telecomunicazioni spagnole sono penalizzate dal monopolio di Telefonica

11 Aprile 2001

Nonostante il vantaggio nella telefonia mobile, le telecomunicazioni spagnole sono penalizzate dal monopolio di Telefonica

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La Spagna ha un tasso di diffusione di Internet inferiore rispetto agli altri paesi europei. Conserva, invece, un certo vantaggio, sull'Europa del Nord, per quanto riguarda la telefonia mobile - anche grazie ad una telefonia fissa alquanto inefficiente - ed è pronta per la sfida dell'UMTS. Questo sviluppo, però, ha un neo.

Il potente gruppo Telefonica, che era l’unico operatore telefonico spagnolo prima della liberalizzazione, avvenuta il 1° dicembre 1998, continua a beneficiare di enormi privilegi sul terreno della telefonia e si trova in una posizione di monopolio di fatto, di fronte ai suoi deboli concorrenti.

Il processo di liberalizzazione del settore era incominciato alla fine degli anni ottanta, sotto l’impulso del Libro Verde delle Telecomunicazioni della Comunità Europea del 1987: in quello stesso anno, la Legge sullo Sviluppo delle Telecomunicazioni ha liberalizzato la commercializzazione degli apparecchi telefonici.

Nel periodo della grande diffusione della telefonia mobile e quando Internet aveva un tasso di penetrazione ancora molto basso in Spagna, Telefonica ha lanciato un portale in spagnolo, Terra, successore di Olé, che puntava a rappresentare il luogo di collegamento di tutta la cultura spagnola.

Oggi, in seguito alla fusione con il gigante americano Lycos, Terra è il punto di riferimento per tutto ciò che è ispanico. Telefonica è anche all’origine del gruppo Recoletos, che controlla, tra l’altro, il canale televisivo Antenna 3, Radio Onda Cero, il quotidiano d’attualità El Mundo, quello d’economia Expansion e quello di sport Marca.

ll contro-potere mediatico spagnolo è costituito da piccoli gruppi che non svolgono un ruolo determinante: il gruppo Prysa, con il portale EresMas, il giornale El Pais, la radio Cadena Ser.

Questa situazione di monopolio quasi incontrastato dell’informazione (che si fonda anche su legami controversi con il mondo della politica) ha portato al centro del dibattito sullo sviluppo delle nuove tecnologie, i temi della difesa della privacy e della proprietà intellettuale.

Intanto, si assiste a delle vere e proprie ingiustizie. Per esempio, il decreto che regola l’attività della società Es-Nic, che si occupa della registrazione dei nomi di dominio “.es”, ha stabilito delle condizioni molto restrittive, ma talvolta assurde e, al tempo stesso, facilmente aggirabili quando si tratta di favorire categorie privilegiate.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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